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News sull'omicidio di Thomas Bricca ad Alatri

Sparatoria ad Alatri, la sorella di Emanuele Morganti: “Ci cercano solo quando succedono tragedie”

“Si ricordano di noi solo quando succedono queste tragedie, ma poi lasciano soli i ragazzi di Alatri”, questo lo sfogo della sorella di Emanuele Morganti, ucciso nel 2017.
A cura di Beatrice Tominic
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"Ci cercano sempre e soltanto quando succede una tragedia: non parlo dei giornalisti, perché è il loro lavoro, ma con chi non ha fatto niente negli ultimi cinque anni". Questa l'accusa da parte di Melissa Morganti, la sorella del ragazzo che quasi sei anni fa è stato massacrato di botte all'uscita di un locale alle porte di Alatri ed ha perso la vita il giorno dopo la sparatoria nella quale è stato colpito un 18enne, Thomas Bricca, alla testa.

"Adesso sono caduti dal pero, come se fosse una cosa nuova: ma la situazione dei giovani di Alatri la conosciamo già", ha aggiunto.

L'impegno per i giovani di Alatri

A seguito della morte di Emanuele, è stato attivato un comitato che si impegna, da quasi sei anni, a migliorare la condizione in cui vivono i giovani abitante del centro del frusinate: "Quelle poche persone che, come i rappresentanti del comitato, vogliono fare qualcosa anche se non erano legati direttamente ad Emanuele, ma semplicemente per etica perché ci credono, vengono ignorate o parzialmente ostacolate perché sembrano quasi dei mitomani – ha continuato sua sorella – Preferirei che mi cercassero quando si dà la notizia di qualcosa di positivo per la città".

La sparatoria di ieri sera, nella quale è stato colpito alla testa Thomas Bricca, è stata un flashback per la sorella di Emanuele: "Sto vivendo l'incubo di cinque anni fa, mi sembra di essere tornata indietro anche se il nostro dovere non è mai sparito – ha ribadito – Queste cose riportano a galla emozioni che ho cercato di sopprimere. La sensazione più grande è che comunque non si faccia molto per i ragazzi che vivono ad Alatri. Le risse sono sempre avvenute, ciò che colpisce sono le reazioni dei ragazzi: non si era mai visto, prima di Emanuele, per una rissa si impugnava una pistola ad Alatri o nelle città limitrofe".

Il cordoglio del comitato Morganti

"Purtroppo non sono stupito da ciò che è accaduto: sappiamo che senza prevenzione, questi episodi si ripresentano ciclicamente perché i ragazzi lasciati in un centro storico morto come quello di Alatri, dove non ci sono controlli,  in qualche modo devono sfogare le loro frustrazioni", ha dichiarato Daniele Vicari del Comitato Morganti.

"Come comitato mettiamo ancora più impegno delle attività che facciamo: siamo convinti che scuola e istituzioni debbano investire su questi ragazzi. la pasta è buona, ma compagnie sbagliate o trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato porta a queste tragedie".

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