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Sondaggi elezioni Lazio, arriva la conferma: Pd e M5S insieme possono battere il centrodestra

Il nuovo sondaggio Izi sulle elezioni regionali del Lazio: insieme, Partito democratico e Movimento 5 Stelle possono battere Francesco Rocca, anche senza il Terzo Polo di Carlo Calenda. Divisi, viceversa, sembrerebbero avere poche chance di prevalere sul centrodestra.
A cura di Enrico Tata
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Il primo sondaggio del 2023 sulle elezioni regionali del Lazio, realizzato da Izi e pubblicato sul quotidiano La Repubblica, conferma e consolida il risultato della prima rilevazione effettuata a fine anno: insieme, Partito democratico e Movimento 5 Stelle possono battere Francesco Rocca, anche senza il Terzo Polo di Carlo Calenda. Divisi, viceversa, sembrerebbero avere poche chance di prevalere sul centrodestra.

I risultati del nuovo sondaggio Izi sulle Regionali del Lazio

Secondo il sondaggio Izi (con interviste effettuate tra il 4 e il 5 gennaio 2023), il centrosinistra conquisterebbe il 44 per cento delle preferenze se schierasse Alessio D'Amato come candidato presidente della Regione Lazio e Donatella Bianchi, la giornalista candidata del Movimento 5 Stelle, come sua vice. Il centrodestra si fermerebbe al 43,2 per cento. Lo scarto è dello 0,8 per cento appena, neanche un punto percentuale. Potrebbe comunque vincere comunque il centrodestra, anche perché la campagna elettorale è ancora soltanto all'inizio. Ma il risultato di questo sondaggio indica in ogni caso che Pd e 5 Stelle insieme potrebbero lottare per la vittoria, cosa che appare quasi impossibile, o molto difficile, se andassero divisi. E questo, ribadisce Izi, anche senza l'appoggio del Terzo Polo. Il candidato di Calenda (oppure lo stesso Calenda) arriverebbe al 6,5 per cento.

Il tentativo di D'Amato: accordo con i 5 Stelle, ma Bianchi dice no

D'Amato aveva provato in extremis a tentare un accordo con Donatella Bianchi, proponendole un ticket con la giornalista candidata alla vicepresidenza. La diretta interessata ha rispedito al mittente l'offerta, rispondendo così sul Fatto Quotidiano: "Nessun margine per un accordo con il Pd. Gli accordi si fanno sui programmi, cioè sulle cose da fare per i cittadini. Giuseppe Conte aveva chiesto di parlare delle cose da fare, ma come risposta ha ottenuto una fuga in avanti su un candidato. Il Pd vuole un inceneritore, cioè un impianto che costerà tantissimo a tutti i cittadini e che quando sarà ultimato, tra 6-7 anni, sarà già obsoleto".

Calenda: "Ticket D'Amato-Bianchi? Un errore che si perdona"

Il tentativo di D'Amato non era piaciuto a Calenda, che aveva minacciato di rompere l'alleanza in caso di ticket D'Amato-Bianchi, ma oggi, dopo il no dei 5 Stelle, ha provato a ricucire in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera: "Un errore che si perdona, ora parliamo delle cose da fare".

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