Si è dimessa la dipendente Atac in malattia da un anno e mezzo ma che gestiva un b&b alle Canarie

Era stata sospesa e rischiava il (più che probabile) licenziamento la capostazione Atac in malattia da un anno e mezzo che in realtà gestiva un bed and breakfast alle Canarie. Ma invece che aspettare la lettera, ha fatto lei la mossa e qualche giorno fa ha mandato una missiva all'azienda in cui annunciava le sue dimissioni. Lo riporta Il Messaggero. La donna era stata scoperta dalla municipalizzata qualche tempo fa: sul suo profilo social, infatti, sponsorizzava a più riprese il suo B&B dalle Canarie, post pubblicati con immagini di lei insieme agli amici nelle bellissime spiagge assolate locali. Eppure era un anno e mezzo, da poco prima della pandemia, che la donna non andava a lavorare. Era in malattia, si era rotta una gamba, e continuava a mandare certificati medici per prolungare la degenza. Nulla di male ovviamente: ma la donna aveva in realtà quest'altra occupazione alle Canarie, e continuava a percepire lo stipendio. Che le è poi stato ovviamente sospeso in seguito al primo provvedimento di sospensione preso nei suoi confronti.
"Voglia di mare, di sole e relax? What else? Che altro? Contattaci per informazioni". Questa la frase pubblicata dalla capostazione Atac sul suo profilo Facebook che rimandava al bed and breakfast alle Canarie. Il post non è sfuggito però nemmeno alla municipalizzata, che ha contattato l'Inps e scoperto che i certificati medici presentati dalla dipendente non erano originali, ma copie. Sono due le contestazioni mosse dall'azienda verso l'ormai ex capostazione: atti non conformi e doppio lavoro. Gli atti non conformi si riferiscono ovviamente ai certificati medici, mentre il doppio lavoro è espressamente vietato dal regolamento aziendale. Ora il problema non c'è più: l'ex dipendente gestirà solo la sua attività di b&b. Resta da capire se Atac porterà avanti il procedimento per lo stipendio percepito per oltre un anno e mezzo.