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Senza tetto morto su una panchina a Testaccio: aveva 44 anni

La storia dell’uomo raccontata oggi dall’assessora alle Politiche Sociali Barbara Funari: “In quel parchetto non doveva starci più, glielo avevamo spiegato tante volte. Ma per lui era casa, il posto doveva preferiva stare e tornare”.
A cura di Redazione Roma
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Un uomo di quarantaquattro anni è stato trovato senza vita questa mattina di fronte alla chiesa di Santa Maria Liberatrice, nel cuore del quartiere Testaccio a Roma. Erano circa le 9.30 quando alcuni passanti hanno chiesto aiuto, ma per il personale sanitario del 118 giunto sul posto non ha ho potuto fare altro che constatarne il decesso. L'uomo era seduto su una panchina sulla quale stava passando la notte, avvolto in diverse coperte.

Da quanto si apprende dal comune di Roma l'uomo, di nazionalità russa da diversi anni in Italia, era conosciuto alle istituzioni e la sua situazione monitorata dall'unità di strada, ma aveva sempre rifiutato ogni situazione di accoglienza notturna. Negli ultimi giorni avrebbe dormito nel plesso nelle vicinanze che ospita le suore di Madre Teresa, per decidere poi di tornare nel parchetto dove dimorava abitualmente

La storia di F. è raccontata oggi con un lungo post dall'assessora alle Politiche sociali di Roma Capitale Barbara Funari. "Era socievole e, nonostante parlasse poco italiano, amava conversare a lungo e aveva una difficilissima storia alle spalle. – spiega – In quel parchetto non doveva starci più, glielo avevamo spiegato tante volte. Ma per lui era casa, il posto doveva preferiva stare e tornare. Resta la ferita di non averlo potuto salvare, nonostante tutto ciò che abbiamo potuto attivare".

"Si deve arrivare prima, non so il nostro amico F. come e quando sia approdato a Roma, ma dobbiamo fare in modo che per tanti stranieri che come lui arrivano nella nostra città non sia il marciapiede di una strada il primo luogo dove stare, perché poi si scivola in un percorso da cui è molto complicato uscire. Servono più luoghi aperti, di primissima accoglienza, anche solo di breve transito, in cui poter stare ed essere accolti anche se si è in attesa di regolarizzare i propri documenti, e per questonon possono bastare i servizi sociali dei Comuni ma serve il supporto di tutte le altre istituzioni competenti", conclude Funari.

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