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Scontri tra tifosi ad Arezzo, pm: “Di Tosto tra gli ideatori, scriveva: ‘Arriviamo che li trovamo’”

Secondo i pm l’ultras della Roma Martino Di Tosto è “quantomeno uno degli ideatori delle modalità con cui i supporter giallorossi si sono incontrati scientemente coi tifosi del Napoli creando pericolo per l’ordine pubblico”.
A cura di Enrico Tata
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Secondo gli inquirenti Martino Di Tosto, cuoco 43enne, tifoso della Roma, è "quantomeno uno degli ideatori delle modalità con cui i supporter giallorossi si sono incontrati scientemente coi tifosi del Napoli creando pericolo per l'ordine pubblico". Questo risulta evidente, sostengono i pm, analizzando i messaggi inviati dallo smartphone di Di Tosto. In alcune chat si parla infatti dell'intenzione di andare nei pressi dell'autogrill di Badia al Pino per incontrare gli ultras napoletani. In un messaggio c'è addirittura una sorta di indicazione tattica sul dove posizionarsi in caso il piazzale fosse già presidiato dagli avversari: "L'unica cosa da fare è che se comunque arriviamo, arriviamo che li trovamo e stanno dentro all'autogrill, la cosa più intelligente da fa' è fermasse alla rampa d'uscita quindi sull'autostrada, qui di entraje da davanti".

Convalidato l'arresto di Di Tosto

Insomma, non solo Di Tosco avrebbe contribuito a pianificare gli scontri, ma durante i fatti avrebbe agito "con coscienza, volontà e animo offensivo". Per questi motivi il gip ha convalidato il suo arresto. L'uomo è stato scarcerato, ma messo all'obbligo di dimora e di firma. Insieme a lui sono stati indagati altri due tifosi romanisti e sei napoletani, tutti coinvolti nei disordini in autostrada dello scorso 8 gennaio. I primi erano diretti a Milano per la partita con il Milan, gli altri a Genova per il match con la Sampdoria. Entrambi i pullman percorrevano, quindi, l'autostrada A1 per spostarsi verso Nord.

Indagini ancora in corso, forse presto altri indagati

Secondo i pm, un'altra prova a favore della colpevolezza di Di Tosto è il non aver fornito spiegazioni sulla causa delle ferite da taglio alla gamba destra con le quali si è recato al pronto soccorso per essere visitato. Gli agenti della Digos di Arezzo, di Rome e di Napoli stanno ancora visionando i filmati realizzati dalle telecamere di sorveglianza installate nell'area di servizio, i video realizzati da alcuni tifosi e le immagini riprese negli stadi per cercare di individuare altri responsabili degli scontri. Non si tratta di un'operazione semplice, poiché gli ultras hanno agito coperti da cappucci e sciarpe. Probabilmente, tuttavia, presto altre persone verranno iscritte sul registro degli indagati. Le accuse per i nove attualmente coinvolti nelle indagini sono di rissa aggravata, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti

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