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Roma, bomba in zona Olimpico sulla Smart del presidente Parchi Doria: aveva già subito minacce

La bomba trovata sulla carrozzeria della Smart parcheggiata in via Tito Speri, vicino lo Stadio Olimpico, è stata appoggiata da ignoti sulla macchina del presidente per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche di Roma Andrea Doria. L’ordigno, disinnescato dagli artificieri, sarebbe potuto esplodere.
A cura di Natascia Grbic
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L'ordigno disinnescato dagli artificieri nei pressi dello Stadio Olimpico era stato posizionato sull'auto di Marco Doria, presidente per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche di Roma. Questo è quanto appreso dall'AdnKronos. Doria già in passato era stato sottoposto a minacce di vario tipo e per questo era già sottoposto a una misura di tutela della prefettura. Oggi, dopo che una bombola contenente polvere pirica, bulloni e fili elettrici è stata posizionato sulla carrozzeria della sua auto, è stato deciso di intensificare i controlli nei suoi confronti. Data la gravità di quanto avvenuto questo pomeriggio, nel prossimo comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica sarà valutato l'innalzamento della misura di tutela nei suoi confronti.

L'ordigno artigianale, che sarebbe potuto esplodere, è stato notato da un passante su una Smart parcheggiata in via Tito Speri, a poca distanza dallo Stadio Olimpico (dove questa sera si gioca il match di EURO 2020 tra Italia e Svizzera). Immediatamente, alle 17.40, sono entrati in azione gli artificieri, che hanno chiuso tutta la zona e cominciato le operazioni di disinnesco dell'ordino, durate all'incirca fino alle 19. Sul posto anche i Vigili del Fuoco e le ambulanze del 118. La bomba non è esplosa e nessuno è rimasto ferito. Indagini sono in corso da parte degli agenti di Polizia di Stato per ricostruire quanto accaduto e identificare il responsabile.

Già in passato Marco Doria aveva subito varie minacce. Il presidente per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche di Roma denunciò che le intimidazioni iniziarono quando cominciò a denunciare alcune irregolarità nel verde di Roma. Lettere minatorie, un colpo di mortaio inesploso lasciato sempre sulla macchina e l'avvelenamento del suo cane, morto per un wurstel avvelenato lanciato nel suo giardino. Secondo quanto dichiarato da Doria, ci avrebbero riprovato anche con un cucciolo, adottato successivamente alla morte del suo cane.

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