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Ricco imprenditore assolda due uomini per perseguitare la ragazza che lo aveva respinto: arrestato

L’uomo, un facoltoso imprenditore, aveva assoldato due uomini con due compiti ben precisi: uno doveva minacciare di morte la ragazza, l’altro doveva assicurarsi che lei non lo andasse a denunciare. Sono stati arrestati tutti e tre: due si trovano ora agli arresti domiciliari, mentre all’altro è stato notificato l’obbligo di firma.
A cura di Natascia Grbic
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Tre uomini, tra cui un facoltoso imprenditore, sono stati arrestati dai poliziotti del commissariato Romanina con l'accusa di violenza privata e atti persecutori. Hanno terrorizzato e minacciato ripetutamente una ragazza, dicendole che se lei avesse denunciato il tutto alle forze dell'ordine avrebbero ucciso lei e il suo fidanzato. Una vicenda che ha visto come protagonista un noto imprenditore romano, che ha messo in piedi una vera e propria sequela di angherie nei confronti della giovane, che era arrivata anche a temere per la propria vita.

Il piano messo in atto dall'imprenditore

Tutto è cominciato quando il facoltoso imprenditore 54enne si era invaghito della giovane e aveva deciso che doveva fare ciò che voleva lui. Uscire con lui, parlare con lui, e assecondarlo. Ovviamente la ragazza non voleva saperne nulla di lui e lo aveva respinto. Questo non ha fermato l'uomo, che ha cominciato a perseguitarla a ogni ora del giorno e della notte, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita e a temere per la sua vita e quella del suo ragazzo. Non solo: l'imprenditore aveva assoldato altri due uomini. Uno per minacciarla costantemente, e un altro che doveva assicurarsi che non sarebbe mai andata a denunciarli.

Sequestrate 16 armi da sparo

La ragazza ha deciso invece di andare in commissariato e denunciare i suoi aguzzini. Due di loro – tra cui l'imprenditore – sono finiti agli arresti domiciliari, mentre il terzo uomo assoldato per terrorizzare la ragazza deve presentarsi a firmare tre volte a settimana. Durante le perquisizioni domiciliari sono state rinvenute a casa del professionista sedici armi da sparo insieme alle munizioni. Erano detenute in modo legittimo ma sono state lo stesso sequestrate in via cautelativa.

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