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Resti di sculture romane ritrovati sulle sponde del Lago di Castel Gandolfo

Gli oggetti di marmo sono esaminati dal personale della Soprintendenza  Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Roma del Ministero della Cultura.
A cura di Enrico Tata
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Resti di sculture romane e una lastra decorativa, quattro oggetti di marmo in tutto, sono stati trovati dai carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo sulla riva del Lago Albano (lago di Castel Gandolfo). Si tratta di reperti "di interesse archeologico molto rilevante", di epoca romana, probabilmente di prima età imperiale. Gli oggetti di marmo, esaminati dal personale della Soprintendenza  Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Roma del Ministero della Cultura, sono copie romane di originali ellenistici e  si tratta nello specifico di un torso maschile nudo di Apollo Sauroctono e di due statue raffiguranti uomini togati e una lastra decorativa. Gli oggetti, stando a quanto si legge nella nota diffusa dai carabinieri, "risultano in linea con le produzioni delle botteghe scultoree operanti nel territorio di rinvenimento".

Il lago di Castel Gandolfo era ricco di ville e domus

Tutti i reperti risalgono al primo secolo dopo Cristo, la prima età imperiale, e in quel periodo le coste del lago di Castel Gandolfo erano ricche di domus e ville di nobili romani, piene di pregevoli e preziose sculture. Per esempio sulle alture che si affacciano sul lago c'era una villa fatta costruire dall'imperatore Tito Flavio Domiziano. Oggi i resti di questa lussuosa abitazione si trovano in gran parte all'interno della villa pontificia di Castel Gandolfo (in gran parte) e all'interno dei territori comunali di Castel Gandolfo ed Albano Laziale. Questi reperti diventeranno di proprietà del Ministero della Cultura.

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