1.706 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Raffaele, poliziotto gay, su ddl Zan: “Quella scena al Senato terribile, ho quasi pianto”

“Vedere quella gente che gridava è stato veramente un colpo al cuore, mi sono arrabbiato e ho quasi pianto”, ha dichiarato a Fanpage.it Raffaele Brusca, che nel 2016 è stato il primo poliziotto ad unirsi civilmente con il compagno. “Possiamo anche parlare delle modifiche al ddl Zan, se aggiustarla non aggiustarla, è quella scena al Senato che ci ha ferito, non tanto l’approvazione o meno della legge”.
A cura di Enrico Tata
1.706 CONDIVISIONI
Immagine

Raffaele e Antonio si sono uniti civilmente nel 2016 in Campidoglio grazie alla legge Cirinnà approvata pochi mesi prima. Raffaele è stato il primo poliziotto a compiere questo passo e per di più lo ha fatto indossando la divisa ufficiale. Una scelta che non sarebbe stata possibile senza l'autorizzazione dei vertici della polizia. "Sono entrato in polizia nel 1987 a Palermo. Fare il poliziotto a Palermo ed essere gay non era proprio una cosa semplice… Sono venuto a Roma nel 2001, ma non ho fatto un vero e proprio coming out in ufficio. Piano piano ho cominciato a parlare della mia vita con tranquillità e i miei colleghi non hanno avuto alcun tipo di problema, anzi ho avuto delle complicità in ufficio che non mi aspettavo", ha dichiarato ai microfoni di Fanpage.it.

Immagine

Ddl Zan affossato: "Offesi per quelle scene al Senato"

Raffaele e Antonio hanno assistito dal divano del loro appartamento all'affossamento in Senato del disegno di legge Zan. Hanno assistito all'approvazione, con il voto segreto, della cosiddetta ‘tagliola' e agli applausi e alle celebrazioni sguaiate per il risultato ottenuto arrivate dai senatori del centrodestra. "Mi sono sentito offeso per quelle scene e mi sono sentito offeso per tutti quei ragazzi che sono sottoposti ad atti di violenza, che hanno subito atti di violenza", ha detto Antonio. E Raffaele ha commentato: "Vedere quella gente che gridava è stato veramente un colpo al cuore, mi sono arrabbiato e ho quasi pianto. Però dopo qualche minuto ci siamo detti che dovevamo fare qualcosa, scendere in piazza, poi il giorno dopo abbiamo fatto la manifestazione a Roma. Possiamo anche parlare delle modifiche al ddl Zan, se aggiustarla non aggiustarla, è quella scena al Senato che ci ha ferito, non tanto l'approvazione o meno della legge. Il giorno dopo sono arrivato in ufficio la mattina, ero scuro in viso, mi è arrivata la solidarietà dei colleghi, di parecchi colleghi che sono venuti a dirmi ci dispiace per quello che è successo ieri, era una cosa che non mi aspettavo e che non era scontata".

1.706 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views