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Covid 19

Morto per Covid il vicesindaco di Grottaferrata: Luciano Vergati si è spento in otto giorni

Luciano Vergati, vicesindaco di Grottaferrata non ce l’ha fatta. Positivo al coronavirus, è morto dopo otto giorni al Policlinico di Tor Vergata a Roma. Le sue condizioni di salute sono precipitate ed è deceduto stanotte. Il sindaco Andreotti lo ricorda come “un uomo elegante e posato, dalla grande cultura”.
A cura di Alessia Rabbai
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Lutto a Grottaferrata per la scomparsa del vicesindaco e assessore alla Cultura Luciano Vergati, architetto, morto a settantaseianni dopo otto giorni di ricovero al Policlinico di Tor Vergata a Roma. Luciano aveva contratto il Covid-19 ed è purtroppo deceduto la notte scorsa, dopo una lunga battaglia tra la vita e la morte. Medici e famigliari avevano sperato fino all'ultimo che si potesse salvare, l'intera città faceva il tifo per lui e per una pronta guarigione, invece le sue condizioni di salute sono progressivamente precipitate, ricoverato in terapia intensiva con supporto respiratorio, non c'è stato nulla da fare per salvargli la vita.

Il cordoglio del sindaco di Grottaferrata

Il sindaco di Grottaferrata Luciano Andreotti, lista civica, si è unito al dolore della famiglia, della moglie e dei figli, per la drammatica perdita, e ha espresso alcune parole di cordoglio per una persona che considerava "amico, collega, consigliere sincero e sempre affidabile". In un lungo post pubblicato su Facebook si legge: "La sua parola discreta, la capacità di indirizzare l’azione di governo della città senza creare mai motivi di imbarazzo, la virtù di mantenere eleganza e stile posato anche in quelle occasioni nelle quali è facile lasciarsi prendere la mano e accalorarsi, sono le grandi doti che lo hanno messo in luce in ambito politico amministrativo".

Il messaggio d'addio del figlio

Toccante il messaggio d'addio che uno dei figli ha lasciato sulla bacheca Facebook del padre, ricordandolo affettuosamente: "Niente lieto fine. Proprio tu, papà, che eri così forte e grosso; proprio tu, che al mio ultimo gesto di saluto mostrando i muscoli hai risposto sollevando a fatica le braccia su quel casco che tanta pena ti dava. Proprio tu. I ricordi sono talmente tanti e belli che, messi insieme, sembrano quasi tu sia qui con noi. Oggi la vita mi ha dato uno dei suoi cazzotti più forti e spietati. Sono ancora lì, incredulo e stordito, che volo all'indietro. So che quando cadrò farà molto male. Ma so anche che riuscirò a rialzarmi grazie a quello che mi hai insegnato tu".

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