Morta a 17 anni in uno scontro, la mamma ai giudici: “Oltre 2 anni senza risposte, è violenza istituzionale”

La mamma di Giulia Capraro, morta a diciassette anni in uno scontro a Marino il 13 giugno del 2023, ha depositato un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura, per chiedere verità e giustizia. "Sono passati oltre due anni dalla morte di mia figlia, ma a oggi non ho ancora ricevuto risposte da parte della Procura di Velletri, che ha chiuso le indagini preliminari a luglio del 2024. Non mi è stato concesso formalmente l'accesso agli atti e non è stata ancora fissata la data di una prima udienza per il rinvio a giudizio". Antonella Zevini spiega a Fanpage.it che la vicenda in merito ai fatti che riguardano la morte di sua figlia sono contornati da un'attesa che sembra infinita: "Sento una violenza da parte delle istituzioni, non ricevo risposte, solo silenzio".
Con l'esposto la mamma di Giulia Capraro chiede di poter accedere formalmente agli atti, all'intero fascicolo delle indagini preliminari, e ai documenti, compreso il verbale della polizia stradale intervenuta sul luogo dello scontro in cui è morta Giulia. Sua mamma ha inoltre fatto la richiesta di controllo e verifica sulla correttezza delle attività effettuate, che sono state trasmesse al procuratore generale. Richieste, spiega Antonella, articolate in otto istanze trasmesse, ma rimaste senza riscontro, nonostante la chiusura delle indagini preliminari e nonostante gli atti siano stati già rilasciati alle altre parti processuali, compresa la compagnia assicuratrice.
La mamma di Giulia: "Delle indagini non capisco molte cose"
"Delle indagini non capisco molte cose – spiega a Fanpage.it la mamma di Giulia – perché non siano state acquisite le immagini riprese dalle telecamere di zona, che alcuni testimoni hanno detto abbiano immortalato lo scontro. Perché non è stato fatto il test alcolemico e tossicologico nell'immediatezza dell'evento all'unico indagato, ma solo diverse ore dopo. Mi domando per quale motivo non è stato multato né sono stati sequestrati i telefonini o svolti accertamenti su di essi.
Non è stata presa in considerazione la consulenza tecnica fatta dal perito di parte incaricato sull'auto a bordo della quale viaggiava mia figlia, che risulta avesse gli pneumatici di quattro marchi diversi fortemente usurati e non era idonea alla circolazione". Anche la garante dei Minori della Regione Lazio Monica Sansoni ha formulato una richiesta di chiarimenti al procuratore capo presso il Tribunale competente, ma non ha ricevuto alcuna risposta. "Avere risposte da parte delle istituzioni dovrebbe essere un diritto di tutti in una democrazia, invece mi ritrovo a dover combattere per questo e avere giustizia. Vorrei che emerga la verità su cosa è successo a mia figlia. Ho paura di morire senza giustizia nei confronti di Giulia, non mi fermerò mai nel chiedere risposte alle istituzioni".
L'incidente in cui è morta Giulia Capraro
La sera in cui sono accaduti i drammatici fatti che hanno portato alla sua prematura scomparsa, Giulia era in auto insieme a due ragazzi di vent'anni lungo viale Bruno Buozzi a Marino, diretta ad una festa di fine anno scolastico. Era seduta nel sedile anteriore, con la cintura di sicurezza allacciata. La loro Renault Clio avrebbe invaso la corsia di marcia opposta scontrandosi con un'Audi, guidata da un uomo di quarantasette anni.
Giulia è morta sul posto, gli operatori della Croce Rossa l'hanno estratta dal veicolo, praticandole il massaggio cardiaco, purtroppo senza esito. La mamma di Giulia, Antonella, è subito arrivata sul luogo del sinistro, e ha assistito all'estrazione della figlia. Per i rilievi scientifici sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Albano. L'unico indagato nell'incidente è l'automobilista allora ventenne alla guida della macchina a bordo della quale viaggiava Giulia.