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Mirko Sanna morto a 33 anni in un incidente sul Gra, l’appello dei famigliari: “Cerchiamo testimoni”

I famigliari di Mirko Sanna cercano testimoni dell’incidente sul Gra in cui il 33enne è morto. Vogliono vederci chiaro su quanto successo e verrà fatta una ricostruzione cinematica del sinistro.
A cura di Alessia Rabbai
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Mirko Sanna
Mirko Sanna

"Cerchiamo testimoni" è l'appello lanciato dai famigliari di Mirko Sanna, morto a trentatré anni in un incidente stradale lungo il Grande Raccordo Anulare di Roma il 3 gennaio scorso. "Possibile che nessuno abbia visto nulla? Chi ha visto qualcosa parli". "La famiglia ha firmato il mandato – ha commentato l'avvocato della famiglia Sanna Luca Dona – ci stiamo operando per parlare con il magistrato e capire l’orientamento delle indagini. Ci sembra strano che un ragazzo possa perdere il controllo dell’auto". Il legale della famiglia Sanna è convinto che solo tramite una ricostruzione cinematica fatta da un ingegnere sarà possibile ricostruire la dinamica esatta dell'incidente.

Nell'incidente per la stradale non sono coinvolti altri veicoli

Intervistato da Il Messaggero, il fratello di Mirko, Daniele, ha raccontato di come fosse "un ragazzo solare e dalle mille sfaccettature, amante dei motori". Tutti e due lavoravano nell’officina di famiglia in zona Montespaccato a Roma. Il 3 gennaio scorso Mirko era alla guida della sua auto, come ricostruito dagli agenti della polizia stradale si sarebbe trattato di un incidente autonomo, per i poliziotti che hanno svolto il sopralluogo non sarebbero rimasti coinvolti altri veicoli. Mirko per cause non note avrebbe perso il controllo al volante all'altezza dell'uscita 32, per poi sbandare e finire contro il new jersey. L'autopsia ha escluso il malore, il trentatreenne è morto a causa di un trauma cranico.

"Cerchiamo testimoni dell'incidente"

I famigliari di Mirko Sanna vogliono che sia fatta chiarezza su quanto accaduto: "L’auto ha riportato dei danni solo sul lato sinistro della carrozzeria, ma ancora non sono riuscito a vederla – spiega il fratello Daniele ancora al Messaggero – Gli agenti hanno visionato le telecamere, ma gli occhi elettronici non sono riusciti a riprendere il punto esatto in cui si è verificato il sinistro. Ora cerchiamo testimoni presenti su quel tratto di strada il giorno dell'incidente".

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