“Mi ha sedata con la forza e operata contro la mia volontà”: il chirurgo Bravi accusato di violenza e lesioni

È accusato di aver operato una donna senza il suo consenso, sedandola con la forza e causandole lesioni gravissime. Per Carlo Bravi, il chirurgo estetico finito al centro delle cronache per la morte di Simonetta Kalfus il 18 marzo scorso, è arrivata adesso la citazione in giudizio per quest'altro procedimento in cui è imputato. Insieme a lui, anche l'anestesista Francesco Iandimarino: secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato lui a sedare la donna poi operata da Bravi. Iandimarino, secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, è accusato solo di violenza privata, mentre Bravi anche di lesioni.
La donna che ha denunciato il 73enne Carlo Bravi è stata operata dal chirurgo tra gennaio e aprile del 2024. Sottoposta a un primo intervento al seno, ha subito danni gravissimi. Quando si è recata nuovamente da lui, disperata per quanto le stava succedendo, lui le ha detto che l'avrebbe operata di nuovo. La donna ha dichiarato di essere stata sedata con la forza, e poi operata, nonostante lei fosse contraria e lo avesse ribadito al chirurgo. Che, dopo essere stato sorpreso a operare di nuovo pochi mesi, è stato messo agli arresti domiciliari.
Il nome di Carlo Bravi è diventato noto dopo la morte di Simonetta Kalfus. La donna si era sottoposta a un intervento di liposuzione in una struttura privata non idonea a Cinecittà: a operarla era stato proprio il chirurgo Bravi, che dopo l'intervento l'aveva rimandata a casa. Ma Kalfus stava male, aveva dolori fortissimi che non erano normali. È quindi andata all'ospedale di Pomezia, dove però è stata dimessa dopo una tac e rimandata a casa. Giorni dopo, stava ancora molto male, è andata all'ospedale Grassi di Ostia. I medici si sono resi conto che la situazione era molto grave e l'hanno ricoverata, ma ormai la situazione era molto grave: Kalfus è morta quattro giorni dopo a causa di una sepsi che si è sviluppata in seguito all'intervento di liposuzione.