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Luca Brandi caduto dalla moto e morto a 20 anni: a processo la ditta di manutenzione stradale

I due responsabili della ditta di manutenzione stradale che avrebbero dovuto occuparsi di via del Labaro a Roma sono stati rinviati a giudizio da parte del gip per la morte di Luca Tosi Brandi, caduto dalla moto il 12 dicembre 2018 e morto a vent’anni. Il processo partirà il primo giougno del 2022.
A cura di Alessia Rabbai
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I responsabili della ditta che avrebbe dovuto occuparsi della manutenzione di via del Labaro lungo la quale è morto Luca Tosi Brandi sono rinviati a giudizio con l'accusa di omicidio stradale. Una gobba e una buca che non avrebbero dovuto esserci, e che secondo l'accusa con il pubblico ministero Erminio Amelio hanno provocato l'incidente che ha portato al decesso del ventenne caduto dalla moto il 12 dicembre del 2018. Come riporta Il Messaggero, il giudice per le indagini preliminari Paola della Monica ieri ha accolto la tesi della procura con il rinvio a giudizio di due indagati presunti responsabili, anche grazie a quanto emerso dal filmato estrapolato dai due impianti di sorveglianza presenti nella zona del sinistro che erano attivi al momento della tragedia e da una ricostruzione 3D. Non sussiste invece alcuna responsabilità da parte dei funzionari del Campidoglio, in quanto non sono arrivate segnalazioni sulla pericolosità di quel tratto di strada. Il processo partirà il primo giugno del prossimo anno.

Luca Brandi morto su via del Labaro

Luca Tosi Brandi era originario di Guidonia Montecelio alle porte della Capitale e studiava all'università per diventare infermiere all'ospedale Sant'Andrea. Il giorno in cui è morto aveva fatto un esame ed uscito dalla facoltà è salito a bordo della sua Yamaha 125. Le condizioni del manto stradale lo hanno fatto sbandare e cadere dal veicolo a due ruote all'altezza del civico 125 B ed è finito contro lo spigolo del cancello di una villa. Purtroppo inutile ogni intervento dei soccorritori nel tentativo di salvargli la vita. Una vicenda che ricorda l'incidente sulla via Ostiense in cui sette mesi prima è morta la venticinquenne Elena Aubry, il 6 maggio dello stesso anno, vittima anche lei della mancata manutenzione della strada e per la scomparsa della quale la Procura di Roma ha iscritto i nomi di tre funzionari comunali e tre privati nel registro degli indagati, che avrebbero dovuto garantire la sicurezza della strada.

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