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L’ispezione “assolve” la preside del Montale: il ragazzo non consegna le chat

Sabrina Quaresima, la preside del Montale al centro della bufera per una presunta relazione con uno studente 18enne, non avrà conseguenze disciplinari. Da quanto si apprende il ragazzo non avrebbe consegnato le chat con la docente che avrebbero dimostrato a suo avviso la storia con la dirigente.
A cura di Redazione Roma
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Niente prove, niente sanzioni disciplinari. Si sgonfia così senza conseguenze la vicenda che ha scosso la comunità scolastica del Liceo Montale di Bravetta, e che ha visto al centro la dirigente scolastica Sabrina Quaresima e la sua supposta relazione con uno studente di diciotto anni. Gli ispettori dell'Ufficio Scolastico Regionale, arrivati a seguito della segnalazione di alcuni docenti venuti a sapere di quello di cui tutta la scuola discuteva, hanno deciso che il "fatto non sussiste". Il ragazzo da quanto si apprende non ha consegnato le chat "incriminate" e il cui contenuto è apparso anche sui giornali. La preside dal canto suo ha sempre negatoche la relazione fosse stato nulla di più che un rapporto cordiale ma assolutamente professionale da parte sua.

La vicenda raccontata era iniziata con l'occupazione della scuola, che avrebbe messo in contatto il ragazzo (contrario alla mobilitazione) e la preside che si sarebbero scambiati prima delle mail e poi dei messaggi su WhatsApp fino a incontrarsi e iniziare una relazione. I fatti erano stati raccontati dal giovane che aveva anche asserito di aver scelto lui di chiudere la "storia", messaggi e scambi che avrebbero ampiamente circolato all'interno dell'istituto ma che non sono stat infine prodotti come "prova".

"Apprendo con immensa gioia che l'Ufficio Scolastico Regionale terminata l'ispezione al liceo Montale non ha accertato alcuna violazione da parte mia del codice disciplinare né avvierà alcun procedimento a mio carico. È la fine di un'angoscia mai provata. – ha dichiarato Quaresima – Sono stata processata senza appello da un tribunale mediatico senza morale né scrupoli". La docente ha infine sottolineato "L'unico consiglio che sento di dare è quello di denunciare con coraggio e di non cedere mai davanti alla diffamazione, alla prepotenza e alla crudeltà. Con la stessa determinazione chiederò conto di accertare tutte le responsabilità civili e penali del mio caso".

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