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L’eredità di Pasolini a cinquant’anni dalla morte: “Fu poeta e scandalo. Oggi di lui resta il mito”

Cinquant’anni fa moriva Pier Paolo Pasolini. Chi era davvero e cosa rappresenta oggi? Dagli “ultimi” al femminismo, dall’anarchia al potere: Fanpage.it lo ha chiesto al professor Giuseppe Garrera.
Intervista a Prof. Giuseppe Garrera
Storico dell'Arte, collezionista e curatore. Sul personaggio di Pasolini ha curato diverse mostre al Palazzo delle Esposizioni e ha scritto numerose opere.
A cura di Beatrice Tominic
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A sinistra il professor Garrera. A destra Pier Paolo Pasolini.
A sinistra il professor Garrera. A destra Pier Paolo Pasolini.

Sono trascorsi cinquant'anni dalla morte di Pasolini. Cinquant'anni in cui non è mai stato dimenticato. Possiamo dire che è un personaggio immortale?

Sicuramente è uno dei pochissimi che rimarranno nella storia dell'umanità. C'è chi continua dedicargli studi e letture, lo riscopre o ne rivaluta opere dimenticate o addirittura inedite. Nel panorama del Novecento sono quasi scomparsi tutti, se non all'interno delle accademie e delle biblioteche. Pasolini  invece rimarrà sempre. Lui è già un mito, con tutti i rischi che comporta l'essere mito.

Ad esempio?

Si rischia di essere a banalizzati, ridotti in luoghi comuni o eccessivamente santificati. Ma è l'unica maniera per salvarsi dall'oblio inesorabile. Rischia inoltre di essere sfatato, con una lettura attenta dell'opera, ad esempio.

Quali sono le più grandi ombre di Pasolini?

Molte opere sono orticanti, scomode, fastidiose, estreme. La tendenza è quella di utilizzarle in maniera strumentale o dimenticarle. Pasolini era contrario all'idea di famiglia e all'idea che le coppie omossesuali potessero entrare nella società morale dell'eterosessualità soltanto scimmiottandola, imitando i rapporti di coppia. Era invece legato a un'immagine di libertà e anarchia dell'eros omosessuale. Soprattutto per un aspetto: per Pier Paolo Pasolini il desiderio omosessuale è rivolto verso l'eterosessuale.

Pier Paolo Pasolini (La Presse)
Pier Paolo Pasolini (La Presse)

Questo cosa comporta e cosa comporterebbe oggi?

Per la società contemporanea di oggi un'omosessualità di questo tipo è una minaccia. Il mondo eterosessuale ha bisogno di una rassicurazione, la difesa e l'incolumità anale dei propri figli. Ma tutto questo aspetto di Pasolini è totalmente cancellato, mai preso in considerazione. Un altro elemento è che lui aveva già annunciato la fine dalla rivoluzione, con la vittoria del capitalismo.

In che modo?

Hanno vinto i ricchi e domineranno loro il mondo. Non c'è più un tempo della lotta né rivoluzione. È terminata con la vittoria inesorabile dell'economia, della ricchezza e dei potenti. Dopo la storia, siamo in una pre-storia.

Possiamo dire quindi che è un personaggio ancora attuale?

Come i grandissimi pensatori in realtà è inattuale. Essere attuale significa aderire ai luoghi comuni, ripetere e risultare aggiornati, mentre Pasolini è proprio scomodo. Il suo pensiero è annottato. Attraversa la notte, non il giorno.

Quali elementi del suo pensiero, oltre a quelli già citati, fanno capire quanto potesse essere un personaggio scomodo e, per citarla, "annottato"?

Pasolini è contro ogni forma di potere, perché per lui ogni forma di potere è una forma di violenza. Anche quando si annuncia all'inizio come un potere liberatorio, nel momento in cui si costituisce diventa potere. Un altro elemento è il suo pensiero sulla sessualità: per Pasolini l'unica forma ammissibile, cioè quella dominata dalla grazia, è quando si è posseduti e non quando si possiede. Da questo punto di vista, la sodomia è una forma di santificazione dell'attività erotica e dell'esperienza erotica che deve riguardare tutti, per cui va anche a toccare la pederastia e l'adolescenza. Vogliamo superare il problema del maschilismo e del patriarcato? Facilissimo, l'iniziazione alla passività come forma unica forma di eros. Tutto il resto è sopraffazione e con sopraffazione fallica.

Anche ribadire queste considerazioni potrebbe contribuire a distruggere il mito, come accennavamo prima?

Sì, assolutamente, questo comporterebbe la sua distruzione. Teniamo presente che quanto detto non è stato l'unico motivo di scandalo. Lui era anche contro l'aborto (interruzione volontaria di gravidanza, ndr), ha scritto contro l'aborto, ad esempio. Noi cancelliamo determinati passaggi oppure li utilizziamo in maniera strumentale. Così come ignoriamo tutto quello che è l'aspetto della passività e della sessualità come esperienza profonda della penetrazione anale per quanto riguarda l'uomo, che sia omosessuale o eterosessuale, come iniziazione erotica alta di tipo chiamiamolo metafisico grazie a cui è possibile, finalmente, liberarsi dal potere.

Il professor Garrera.
Il professor Garrera.

Nel 2022 è stato pubblicato Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo poetico che accompagnava la mostra esposta al Palazzo delle Esposizioni e che porta la firma di Cesare Pietroiusti, Clara Tosi Pamphili e la sua, Giuseppe Garrera. Quale utilizzo fa Pasolini del corpo e quanto è stato rivoluzionario Pasolini in questo?

Più che rivoluzionario, è stato ancora una volta scandaloso. Questo è importante, perché lui è un autore che deve scandalizzare, far muovere il pensiero. Non deve aggiornare, deve annottare, lo abbiamo detto. Anche questo ha contribuito a costituire il suo mito. Tutto quello che fa Pasolini, dalla poesia al cinema, fino agli articoli, è un pretesto per poter cantare ogni attimo dell'esistenza, nella sua tragicità inevitabile, dolori e gioie di vivere: è un poeta in primo luogo.

Il corpo di Pasolini, in questo senso, viene fotografato e riprodotto come nessun artista del secondo Novecento ha mai fatto. Rappresenta la sua presenza vitale, con tutte le contraddizioni che comporta. Per lui il principio di non contraddizione appartiene solo agli imbecilli.

Nel 2019 ha scritto «Razza sacra». Pasolini e le donne (appunti per una ricerca). Se Pasolini fosse in vita oggi, chi indicherebbe con l'espressione "Razza Sacra"?

Rispetto al passato la "Razza Sacra" è sicuramente cambiata. Negli ultimi cinquant'anni è avvenuto ciò che Pasolini aveva delineato consapevolmente, cioè la borghesizzazione del mondo, la trasformazione del mondo in piccoli borghesi. Per lui la Razza Sacra è rappresentata da coloro che non partecipano al potere in alcun modo e che, in alcuni casi, non hanno neanche la consapevolezza del diritto di avere diritti.

Una domanda analoga. Pasolini ha spesso parlato degli ultimi. Chi sono oggi gli ultimi?

Gli ultimi, purtroppo, sono tutti ammaestrati al mito della piccola borghesia, senza alternative. Gli ultimi sono all'interno dei manicomi, che oggi non esistono più, e nelle carceri. Non dimentichiamo che è soltanto ai carcerati che Pasolini inviava gli auguri di buon Natale, non a caso. Ovviamente non alle grandi organizzazioni criminali, ma a chi cercava di sfangarla e di poter accedere a un po' di benessere. Tutti gli altri invece vogliono partecipare al consumo.

Quindi siamo troppo corrotti dalle ricchezze per essere ancora "ultimi"?

Per Pasolini un valore altissimo era quello della povertà. Ma oggi non sarebbe neanche comprensibile un discorso di questo genere. Oggi non abbiamo neanche il diritto di essere poveri, considerato da Pasolini di fortissima regalità, come quella del sottoproletariato.

Spesso ha parlato del rapporto di Pasolini con le donne, sia nell'opera del 2019 già citata che nel libro che analizza il rapporto con Maria Callas. Abbiamo già accennato alla sua posizione sull'Interruzione Volontaria di Gravidanza. È stato ucciso negli anni Settanta, anni di mobilitazione femminile e femminista. Qual era la sua posizione al riguardo?

L'unico grande contatto a distanza mai avvenuto, ma profondo è stato con Carla Lonzi. Non si sono mai conosciuti. Appena hanno avuto i primi contatti, lui è stato ucciso. Ma Lonzi ha capito il pensiero di Pasolini e concorda, così come le femministe più radicali, un elemento.

Di quale si tratta?

Così come la famiglia omosessuale non può scimmiottare quella eterosessuale, allo stesso modo l'emancipazione della donna non può avvenire all'interno del lager maschilista. Occorre uscirne. L'accusa che Pasolini fa alle donne, alle femministe, è quella di aspirare a fare carriera, non utilizzando un modello alternativo, ma quello maschile. E Carla Lonzi aveva posto un problema radicale secondo cui la forma peggiore di femminismo è quella dell'imitazione del patriarcato e delle modalità di potere del patriarcato.

Come quando una donna al culmine della sua carriera diventa presidente del Consiglio, senza mai mettere in discussione le istituzioni, ma rivendicando un potere quasi appoggiando e invidiando quello maschile. Ad esempio.

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Quale rapporto invece con la religione, tenendo conto che anche quella talvolta diventa una forma di potere?

Per Pasolini tutto è sacro e c'è santificazione anche all'interno del peccato. Ma la Chiesa, essendo un'istituzione, è un'espressione di potere. Per innalzarsi dovrebbe lasciare andare il potere, l'estetica nauseabonda del patrimonio estetico di San Pietro e il Vaticano e andarsene, all'epoca, in Africa. Oggi una soluzione ancora più semplice per abbandonare il potere, ad esempio, sarebbe vedere Papa Leone XIV recarsi fisicamente a Gaza. Nell'ottica di Pasolini soltanto in questo modo la Chiesa sarebbe tornata Chiesa.

Uno scenario, seppur condivisibile, sicuramente drastico.

Sì, la verità è che Pasolini è stato ed è un personaggio davvero difficile da gestire. Si tratta di pensare talvolta in maniera estrema.

Questo contribuisce a renderlo un personaggio unico. Oltre a questo, qual è stata la sua unicità?

Fra tutte, la sua più grande virtù è quella di essere poeta, abitare poeticamente il mondo. E la carità, l'amore smisurato per l'umanità che, anche quando gestisce il potere e assume una forma odiata da Pasolini, lo fa con lacrime o risate. Il potere e la ricchezza rendono disumani. E oggi, dove da una parte ci sono persone che muoiono di fame e dall'altra miliardari che non sanno come impiegare i loro soldi, ne abbiamo la prova.

E quale eredità ci lascia?

Pasolini diceva una cosa, a mio avviso, molto giusta. "Noi non vogliamo, non possiamo e non dobbiamo lottare per un mondo migliore perché non ha nessun senso, noi dobbiamo solo lottare perché il mondo non peggiori, questa è la lotta". Soltanto così possiamo cambiare prospettiva. È tragica, amara. Ma estremamente realista.

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