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Leonardo Lamma, cinque indagati. La mamma: “Un passo decisivo: è morto per il dosso”

Chiusa l’inchiesta che vede indagate 5 persone sulla morte di Leonardo Lamma, atteso il rinvio a giudizio. Fra loro anche il conducente di un furgone che gli avrebbe tagliato la strada. La mamma: “Lottiamo da 39 mesi”.
A cura di Beatrice Tominic
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A sinistra i lavori all’asfalto dopo la morte di Leonardo.
A sinistra i lavori all’asfalto dopo la morte di Leonardo.

"Quel tragico pomeriggio pensavo di trovarlo con una gamba o un braccio rotto. Invece il suo corpo era steso sotto un telo. Una vigilessa mi disse: Non si preoccupi, ha fatto tutto da solo. Come se questo potesse consolarmi da ciò che ero costretta a subire. Oggi, dopo 39 mesi, tutti sanno che i responsabili sono altri". A parlare a Fanpage.it è la mamma di Leonardo Lamma il diciannovenne che ha perso la vita a Corso Francia nell'aprile del 2022 dopo essere stato sbalzato in moto da un dosso creato per rattoppare una buca sull'asfalto.

Oggi, dopo tre richieste di archiviazione, rischia di arrivare il rinvio a giudizio per cinque persone indagate. "Piano piano sta uscendo fuori la verità. Per noi è un passo decisivo, molto importante: lottiamo da 39 mesi per far sentire la voce di Leonardo. A volte è troppo facile far ricadere la responsabilità su chi non c'è più perché non si può difendere – spiega – Ma mio marito e io non abbiamo mai smesso di dare voce a Leonardo".

Le indagini sulla morte di Leonardo Lamma: gli indagati

A rischiare il processo dopo la chiusura delle indagini sono la responsabile dei vigili urbani del Gruppo Cassia, indagata con l’accusa di omicidio stradale che, secondo l'accusa, non avrebbe impedito la rimozione delle transenne intorno al dosso killer. Oltre a lei, anche un dirigente del Simu dell'epoca già sotto processo per la morte di Giorgia Anzuini e Beatrice Funariu morte sull'Olimpica;il responsabile di Acea che si è occupato dei lavori di ripristino della strada a Corso Francia dopo la rottura di una tubatura e il responsabile dell’impresa che ha svolto i lavori per conto di Acea. A loro si aggiunge anche il conducente di un furgoncino che avrebbe svolto una manovra avventata contribuendo alla perdita di equilibrio di Lamma.

"Non ci eravamo accorti della sua presenza fino ad ora. È emersa soltanto grazie al nuovo perito che ha smontato frame dopo frame i video dell'incidente, gli ha tagliato la strada – continua la mamma di Leonardo – Un ulteriore fattore che ha contribuito a destabilizzare Leonardo che ha perso il controllo della moto. E ha finito così la sua corsa a Corso Francia. Forse, se questi eventi fossero avvenuti singolarmente, sarebbe lui ancora qui".

La nuova indagine, infatti, è arrivata dopo la nomina di un nuovo consulente, l’ingegner Lucio Pinchera, subentrato a quello scelto dalla Procura che, però, essendo stato in passato un vigile, si sarebbe trovato in conflitto d’interesse. "Noi abbiamo sempre creduto nella magistratura, non abbiamo mai abbassato la guardia, non abbiamo mai ceduto, non ci siamo mai fatti prendere dallo sgomento. Sapevamo che questo punto sarebbe arrivato", continua.

I lavori all’asfalto a Corso Francia con il dosso in cui ha perso la vita Leonardo Lamma.
I lavori all’asfalto a Corso Francia con il dosso in cui ha perso la vita Leonardo Lamma.

L'incidente di Leonardo Lamma, morto per un dosso non segnalato ed eliminato sei ore dopo il tragico incidente

I fatti risalgono al 2022. Alla fine del mese di marzo di quell'anno una parte di asfalto di corso Francia ha ceduto per la rottura di una tubatura dell'Acea. La corsia è stata chiusa, sono state inserite le transenne e iniziati i lavori. Il primo aprile la strada è stata nuovamente riaperta: le buche erano state chiuse con l'asfalto e le transenne, ma si trattava di rattoppi temporanei, con tanti dossi. È stato proprio su uno di quelli che Leonardo Lamma ha perso l'equilibrio. Le transenne sarebbero dovute restare al loro posto, per evitare la tragedia.

Non soltanto: a poche ore dal tragico incidente, senza curarsi dei rilievi del caso, sono scattati i lavori programmati di Acea sul manto stradale. Lavori che, però, hanno eliminato il dosso su cui ha perso la vita Leonardo Lamma e che hanno reso più difficoltoso ricostruire con precisione l'accaduto.

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