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L’addio del questore Mario Della Cioppa: “Mi sentirò sempre un po’ cittadino romano”

Abbandonerà presto il ruolo di Questore di Roma per la nomina a Prefetto della Repubblica Mario Della Cioppa: in una lettera ha espresso i suoi ringraziamenti.
A cura di Beatrice Tominic
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Il Questore di Roma Mario Della Cioppa abbandonerà il suo incarico fra pochi giorni per la nomina a Prefetto della Repubblica. Nella giornata di oggi, giovedì primo dicembre, in una lettera, il Questore di origine pescarese ha ringraziato tutte le persone con cui si è interfacciato durante i suoi 18 mesi di lavoro, da Matteo Piantedosi, prefetto di Roma e adesso ministro dell'Interno, al Capo della Polizia, della Guardia di Finanza e a tutti gli alti quadri istituzionali e non solo.

"Mi sono iniziato a sentire romano fin dal mio insediamento, da quando il Capo della Polizia mi richiese di occuparmi della sicurezza di questa meravigliosa grande capitale europea – ha scritto – Ho vissuto questi mesi di intensissima attività, con elevato trasporto, in maniera totalizzante da vero e proprio cittadino romano come, dovunque andrò, un po' mi sentirò sempre dentro".

L'addio del questore Della Cioppa

"Quella della massima sicurezza e della sua percezione è stato uno degli obiettivi principali che ho perseguito attraverso ogni strumento che la Legge mi ha messo a disposizione – ha scritto nel messaggio – Come Polizia di Stato, abbiamo ritenuto di intensificare anche il contrasto alle organizzazioni criminali di vario genere, aggredendo soprattutto le piazze di spaccio che sono espressione di quella che rappresenta una delle loro principali attività, ossia il traffico e lo spaccio di stupefacenti, per le quali utilizzano pregiudicati e disperati privi di qualsiasi onore, inebriati solo ed esclusivamente dal loro credo delinquenziale che non potrà che condurli a pagare le loro colpe con la giustizia".

Nel frattempo, però, sono state portate avanti anche altre attività. "Abbiamo rilanciato al massimo il ricorso alle misure patrimoniali tendenti a privare i delinquenti, soprattutto appartenenti alle consorterie di tipo mafioso, di ciò che illecitamente hanno ricavato dalle loro illecite attività, direttamente o indirettamente", ha aggiunto facendo riferimento ai sequestri di beni mobili e immobili avvenuti ai danni di criminali.

Alla fine arriva anche il ringraziamento più caloroso, quello ai suoi colleghi e alle sue colleghe: "Da ultimo, ma non ultimi, un saluto affettuoso, pieno di stima e ringraziamento, a tutti i Dirigenti che hanno collaborato con me e a tutti i poliziotti e le poliziotte di ogni ordine e qualifica che ho avuto l’orgoglio e l'onore di dirigere e che hanno interpretato in maniera esemplare il significato del giuramento sulla Costituzione allorquando hanno intrapreso la loro carriera".

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