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La Gioconda di Roma esposta al pubblico a Montecitorio da marzo

La Gioconda scoperta alla Camera verrà posizionata nella sala Aldo Moro di palazzo Montecitorio e sarà esposta ai visitatori e alle visitatrici già da marzo.
A cura di Beatrice Tominic
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Dal sito "ArteCamera"
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La Gioconda Torlonia ritrovata a Roma sarà esposta al pubblico già dal mese di marzo. Come ha proposto il questore della Camera, il pentastellato Francesco D'Uva, infatti, il quadro sarà posizionato nella sala Aldo Moro (ex Sala Gialla) del palazzo di Montecitorio.

La seconda Gioconda, era stata riscoperta nel 2019 nel palazzo della Camera dal senatore della Lega Stefano Candiani, allora sottosegretario agli Interni del primo governo Conte, quando tutti pensavano ancora si trattasse soltanto di una copia fedele all'originale, ma di poco valore. Per molti anni è stata spostata nella stanza dello stesso questore della Camera, che all'epoca era Federico D'Incà del Movimento 5 Stelle, ora ministro ai Rapporti con il Parlamento, ma dal 2019 molti e illustri maestri restauratori e restauratrici hanno ricominciato a studiare l'opera con nuovi ed approfonditi esami. Da quando si è insediato D'Uva, però, la decisione è sempre stata quella di spostare il quadro e renderlo visibile al grande pubblico.

La Gioconda in mostra al grande pubblico

Il luogo in cui deve essere conservata la seconda Gioconda, secondo D'Uva, deve restare il palazzo di Montecitorio perché, come ha dichiarato lui stesso, "riceve oltre 200mila visitatori lʼanno, tra i quali più di 60mila studenti." Ed è stato accontentato. Come fa sapere oggi con un articolo il quotidiano la Repubblica l'esposizione del quadro destinata al grande pubblico è già prevista per il mese prossimo, da marzo, nel ciclo di appuntamenti "Camera a porte aperte". Oltre a valorizzare il quadro, però, è stato proposto un progetto per una serie di incontri, studi e dibattiti sul dipinto e sulla sua storia.

Secondo gli studi più recenti realizzati da Maria Forcellino, una dei maestri restauratori che hanno analizzato il quadro, prima di finire fra i beni dei Torlonia nel 1817, sarebbe appartenuto non alla collezione dei Valenti Gonzaga, come sostenuto da tutti fino ad ora, ma a quella di Cassiano dal Pozzo, che l'aveva esposta nel palazzo di Chiavari. Il quadro e la sua importanza sarebbero andate perse durante un inventario fra il passaggio dall'erede di dal Pozzo, Giuseppe Boccapaduli, alla collezione Torlonia perché catalogata come "una Monaca di Leonardo".

La Gioconda Torlonia realizzata da Leonardo

Il quadro che ritrae la gemella della Monna Lisa conservata al Museo Louvre di Parigi, potrebbe essere stato davvero realizzato non soltanto dagli artisti della bottega di Leonardo Da Vinci, ma forse dalla mano dello stesso artista. Secondo gli studi degli ultimi tre anni e le analisi ad infrarossi, infatti, le correzioni fatte nella bozza sono le stesse della Gioconda originale e la tecnica pittorica, come i chiaroscuri e le sfumature, possono essere attribuite solo a Leonardo.

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