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Scoperta la seconda Gioconda alla Camera: potrebbe averla dipinta Leonardo

La Gioconda Torlonia, conservata a Montecitorio, secondo alcuni grandi restauratori potrebbe essere stata dipinta davvero da Leonardo da Vinci.
A cura di Beatrice Tominic
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Dal sito "ArteCamera".
Dal sito "ArteCamera".

Nel palazzo di Montecitorio è stata conservata per molti anni una Gioconda davvero molto simile, se non identica, a quella conservata nelle sale del Museo Louvre a Parigi. Secondo quanto è scritto in un articolo pubblicato da La Repubblica, il quadro potrebbe essere stato realizzato dalla bottega di Leonardo da Vinci: non solo, lo stesso pittore potrebbe aver collaborato nella sua realizzazione. A dirlo è il questore della Camera Francesco D'Uva, del Movimento 5 Stelle: "Si tratta di una copia del quadro del Louvre realizzata dalla bottega di Leonardo, forse addirittura con la sua stessa collaborazione." Il dipinto, adesso, verrà conservato nella sala Aldo Moro della Camera: "La Camera dei Deputati è il luogo adatto, riceve oltre 200mila visitatori lʼanno, tra i quali più di 60mila studenti", ha continuato D'Uva.

Il dipinto si troverebbe nei magazzini della Camera dei Deputati dal 1925, dopo essere stato trasportato dalla Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini, ma tutti se ne sarebbero dimenticati, giudicandola, per tutto questo tempo, una copia di scarso valore.

La Gioconda romana potrebbe essere originale

Il quadro che raffigura la Gioconda è rimasto nel deposito per quasi un secolo fino a quando non è stato ritrovato nel 2019. Dopo anni di studi per verificarne la veridicità e il lavoro da parte di maestri restauratori, arrivati anche dal Louvre, oggi il quadro viene giudicato una seconda versione dell'originale Monna Lisa conservata al Louvre. Nel corso degli studi, tramite una radiografia a raggi infrarossi, infatti, è stato possibile scoprire cosa si nascondeva sotto sporcizia e pittura, cioè una bozza con le stesse correzioni della Gioconda al Louvre. Secondo alcuni dei grandi restauratori coinvolti, Antonio e Maria Forcellino,

Analizzando la tecnica pittorica, i chiaroscuri e le sfumature soltanto Leonardo potrebbe aver realizzato il quadro: per il momento, però, il sito di ArteCamera fa ancora riferimento ad una copia in cui l'aderenza al prototipo sarebbe più pronunciata e l'autore resta anonimo. Realizzato originariamente in tavola e staccato dal supporto originale, la seconda Gioconda proviene dalla Galleria Nazionale dove è pervenuta nel 1892 dalla collezione Torlonia ed è presente nell'inventario come "copia della Gioconda di Leonardo da Vinci": il quadro è citato persino nell'edizione del 1851 delle Vite del Vasari.

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