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Incendio Palmiro Togliatti, i vigili del fuoco: “Siamo allo stremo, privati di rispetto e dignità”

I vigili del fuoco dopo l’incendio di ieri sulla Togliatti hanno denunciato ancora una volta tramite il sindacato l’inadeguatezza di mezzi e personale: “Siamo allo stremo, privati di dignità e rispetto”.
A cura di Alessia Rabbai
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I vigili del fuoco al lavoro per spegnere l'incendio sulla Togliatti
I vigili del fuoco al lavoro per spegnere l'incendio sulla Togliatti

Il vasto incendio divampato in zona Centocelle è sotto controllo, dopo una notte di incessante lavoro da parte dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Roma. Il rogo, che è partito poco prima delle ore 17 di sabato 9 luglio e che ha bruciato sterpaglie e uno sfasciacarrozze tra via Togliatti, via Casilina, via dei Romanisti e via Fadda, ha impegnato almeno un centinaio di vigili del fuoco, che sono intervenuti con vari mezzi tra i quali un dragon, arrivato dall'aeroporto di Fiumicino.

I pompieri hanno ribadito di essere entrati in azione con organico e mezzi ridotti, costretti a raddoppiare i turni, senza però essere messi nelle condizioni di lavorare con gli strumenti adeguati. "Siamo allo stremo, abbiamo personale e mezzi inadeguati, siamo costretti a fare doppi turni estenuanti, privati di rispetto e dignità – commenta Costantino Saporito Usb vigili del fuoco Roma – È una vergogna che da parte dei vertici del Corpo Nazionale non ci sia ancora una seria presa di posizione".

I vigili del fuoco senza maschere antigas, squadre da fuori regione

L'incendio che ieri pomeriggio ha generato un'enorme nube nera visibile da chilometri di distanza e reso l'aria irrespirabile in diverse zone della Capitale, è partito da una piccola sterpaglia a ridosso del Parco di Centocelle. In pochissimo tempo ha raggiunto gli sfasci e dalla Togliatti si è poi propagato nel Parco di Torre Spaccata. Le fiamme che hanno divorato gli alberi hanno poi raggiunto appartamenti e auto, proseguendo ancora su via Rizzieri, Cinecittà e Lamaro. Data la gravità della situazione è stato necessario aprire l'emergenza e richiedere cinque autopompeserbatoio (aps) e cinque botti e tre autoscale.

Per la terza volta nel giro di un mese è servito l'intervento di squadre di altri Comandi, provenienti da Viterbo, Rieti, Frosinone e Latina, autobotti dai comandi di Arezzo, Terni, Caserta, Macerata e L'Aquila. I vigili del fuoco, com'è accaduto per lo spegnimento dell'incendio del Tmb di Malagrotta, hanno operato ancora una volta senza un numero sufficiente filtri Abek, maschere antigas, ossia protezioni adeguate per le ve respiratorie e il volto, che gli permettano di lavorare per quanto possibile in sicurezza.

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