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Il papà del bimbo di 11 anni investito dal suv: “Appena starà meglio, lo porterò a vedere Dybala”

Insieme ad amichetti e alla sorellina stava andando al McDonald’s. “Avevano preso l’autobus, erano appena scesi e dovevano andare dall’altra parte della strada. Pensare che non esce mai ma glielo avevo promesso, ci teneva tanto”.
A cura di Enrico Tata
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Foto d'archivio.
Foto d'archivio.

Gabriele, 11 anni, è stato investito mercoledì da un suv mentre attraversava via Casilina a Roma. Da allora è ricoverato all'ospedale Bambino Gesù in gravi condizioni. La sua prognosi è ancora riservata. Sicuramente stava attraversando la strada sulle strisce pedonali e invece è ancora da accertare se il semaforo fosse verde o rosso. L'impatto è stato violentissimo e le condizioni del bimbo sono apparse serie fin da subito. "Sono tornato in quell’incrocio maledetto ieri notte alle due e ho verificato di persona che non appena scatta il rosso per i pedoni immediatamente diventa verde per le auto. Frazioni di secondo che, se si va ad alta velocità, non lasciano scampo", ha raccontato il papà di Gabriele ad Alessia Marani, il Messaggero. "Il nostro Gabriele è un bambino dal cuore d’oro, buono come il pane, adora il pallone, gioca a calcio, è forte e ce la farà. Appena starà meglio lo porterò a vedere Dybala", ha detto ancora.

Stando a quanto ricostruito, a guidare il suv, un Seat Ateca bianco, c'era un uomo di 51 anni. Sicuramente non era né ubriaco né sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Quando sono arrivate le forze dell'ordine, era seduto per terra e piangeva. Una delle ipotesi, ancora tutta da confermare, è che l'automobile procedesse a una velocità superiore a quella consentita sul tratto di via Casilina interessato dall'incidente. Dopo aver preso in pieno Gabriele, il suv si è schiantato contro un semaforo e l'ha abbattuto. Gabriele, secondo quanto ricostruito, ha fatto un volo di diversi metri. Insieme ad amichetti e alla sorellina stava andando al McDonald's.
"Avevano preso l’autobus, erano appena scesi e dovevano andare dall’altra parte della strada. Pensare che non esce mai ma glielo avevo promesso, ci teneva tanto ad andare", ha raccontato la mamma del bambino.

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