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Radicali italiani e il termovalorizzatore: “Non si farà senza la consultazione popolare”

Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani, spiega a Fanpage.it le ragioni della proposta di un referendum consultivo sulla realizzazione di un termovalorizzatore a Roma.
A cura di Enrico Tata
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I Radicali Italiani hanno proposto al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, di indire un referendum consultivo per chiedere ai romani un parere sul termovalorizzatore annunciato nelle scorse settimane dall'amministrazione capitolina. Per il momento, il primo cittadino non ha risposto alla richiesta di un incontro per discutere dell'iniziativa: "Stiamo lavorando sul nostro piano, siamo concentrati su quello. Non dico altro", le parole di Gualtieri a domanda diretta sul referendum. Massimiliano Iervolino, segretario nazionale di Radicali Italiani, ha spiegato a Fanpage.it le ragioni della proposta: "Abbiamo lanciato l'idea del referendum perché dal 2006 Roma non costruisce un impianto e questo è dovuto fondamentalmente alla mancanza di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Un referendum su un impianto così grande, perché parliamo di un termovalorizzatore di 600mila tonnellate che influenzerà il ciclo dei rifiuti per i prossimi 40 anni, faciliterebbe questo percorso".

Quando era sindaca Virginia Raggi i Radicali hanno lanciato la campagna ‘Puliamo Roma‘, con una proposta operativa per risolvere il problema dei rifiuti nella Capitale: "Era una proposta che andava nella direzione dell'economia circolare. Fu votata dal Pd, ma i 5 Stelle si astennero. Il sindaco Gualtieri ha fatto un'altra proposta, che non è la nostra, ma è comunque una posizione da rispettare. Roma ha bisogno di una risposta e la soluzione di Gualtieri comunque consentirebbe a Roma di avere un ciclo autosufficiente. Quello che chiediamo noi al sindaco, però, è di farla passare per un voto popolare".

Secondo Iervolino, senza una legittimazione popolare, senza un referendum, "difficilmente si riuscirà a fare qualsiasi impianto. Anche su semplici impianti di compostaggio ci sono rivolte sui territori e questo ci fa capire a che livello è arrivata la nostra democrazia. È proprio per aiutare chi vuole costruire gli impianti che noi chiediamo che queste proposte passino attraverso un consenso popolare, perché solo questo consenso potrà dare al sindaco la spinta necessaria affinché il progetto vada in porto". Nelle prossime settimane, ha spiegato ancora il segretario di Radicali Italiani, "cercheremo di incontrare il sindaco, per spiegare a lui qual è la nostra intenzione e quali sono i nostri obiettivi e vedremo se il sindaco vorrà indire il referendum. Se questo non avvenisse, siamo pronti a raccogliere le firme perché siamo certi, ripeto, che senza un voto popolare questo progetto si bloccherà prima o poi".

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