video suggerito
video suggerito

Gli ex Mercati Generali diventeranno uno studentato a 1000 euro al mese. I residenti: “Non vogliamo i topi, ma neanche questo”

Il mini-sindaco Amedeo Ciaccheri a Fanpage.it sul progetto degli Ex Mercati Generali abbandonati da 20 anni: “Niente lusso, servono posti letto a canoni accessibili”.
A cura di Gaetano De Monte
0 CONDIVISIONI
Gli ex Mercati Generali.
Gli ex Mercati Generali.

"No allo studentato di lusso", "Basta Speculazioni", diversi striscioni con questo claim appesi lungo
la Via Ostiense all'interno del Municipio VIII di Roma, segnalano la protesta degli abitanti della zona contro il progetto approvato lo scorso luglio dal Campidoglio di riqualificazione dell’area degli ex Mercati Generali.

A due giorni esatti dalla firma della Convenzione tra il Comune e il fondo immobiliare statunitense Hines che "dovrebbe regolare le modalità attuative, i tempi e gli impegni del concessionario per la progettazione, realizzazione e gestione dell’intervento, fissandone scadenze e prevedendo un monitoraggio condiviso tra Amministrazione e soggetto attuatore", la contrarietà dei residenti che si sono costituiti nel “Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Tutela dell’Area Ex Mercati Generali", è palpabile.

All’interno del salone parrocchiale adiacente agli Ex Mercati, da settimane il Comitato si confronta al suo interno diviso in gruppi di lavoro, e l’assemblea di ieri, all’indomani della firma della Convenzione, è stata più partecipata del solito. È il segno di una mobilitazione crescente.

Gli Ex Mercati Generali diventeranno uno studentato di lusso: la protesta dei residenti

Dice Anna: “Occorre organizzare la prima conferenza urbanistica civica dell’VIII Municipio, invitando al confronto l’assessora ai lavori pubblici di Roma Capitale e il presidente del Municipio, perché questa non è l’unica vertenza della zona”, riferendosi ai malumori dei residenti sulle altre questioni urbanistiche aperte nell’area e oggi oggetto di riqualificazione: l’ex Fiera di Roma, Piazza dei Navigatori, Piazza da Verrazzano (anche qui sorgeranno uno studentato e appartamenti di lusso).

Tornando all’area degli Ex Mercati, invece, il Comitato lamenta "l’assenza di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione". Interviene Adriano: “Anche dopo la firma della Convenzione, noi cittadini possiamo avere margini di intervento, dire ancora la nostra. Non è che noi vogliamo i topi in questa struttura che è abbandonata da vent’anni, noi non vogliamo questo progetto", aggiunge.

La protesta dei residenti.
La protesta dei residenti.

Le parole dell'assessora Segnalini e l'intervento del presidente di Municipio Ciaccheri a Fanpage.it

Mentre si preparano alla mobilitazione, dunque, i residenti chiedono che non si ceda alle sirene della speculazione, e il Campidoglio, attraverso una nota dell’assessora ai Lavori pubblici, Ornella Segnalini, ha fatto sapere che "valuteremo, in raccordo con i soggetti istituzionali competenti, l’avvio di interlocuzioni e iniziative volte a incrementare ulteriormente il numero dei posti a canone calmierato", ma ha ribadito che per l’amministrazione capitolina: "È un esempio di rigenerazione urbana che coniuga tutela, innovazione, attenzione al verde e interesse pubblico".

Il presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciacchieri, dice a Fanpage.it: "Dopo oltre vent’anni di stallo, tre giunte di diverso colore politico hanno fatto un buco nell'acqua lasciando il progetto senza futuro, mentre il quartiere si continuava a trasformare con una voragine al centro che non ha garantito alcun servizio pubblico per chi vive tra San Paolo, Garbatella e Ostiense". Poi aggiunge: "La firma della convenzione integrativa significa che si discute nel merito un progetto per restituire alla città un pezzo importante del suo territorio. E infine apre così alle aspettative dei residenti "ora serve che Roma Capitale metta in campo un masterplan per l'intero quadrante, con investimenti pubblici adeguati: trasporti, scuole, verde, servizi di prossimità. Non basta riempire un vuoto se non si ragiona sulla tenuta complessiva dell'area", conclude Ciacchieri.

La storia degli Ex Mercati Generali

Nel frattempo sullo sfondo restano diversi interrogativi messi nero su bianco in un documento prodotto all’interno dei gruppi di lavoro del Comitato che ha ripercorso l’intero iter del progetto fino ad oggi. Andiamo con ordine.

Nel 2003 il Comune di Roma approva un bando per trasformare l’area in un centro di aggregazione giovanile e tre anni dopo viene stipulata la convenzione con la società Lamaro Appalti per una concessione di 60 anni. Nel 2009 viene approvato il progetto definitivo, ma la concessionaria chiede una prima variante, aumentando i costi da 142 a 150 milioni di euro, spostando l’inizio della convenzione al 2012 e il completamento delle opere al 2015. Nel 2013 arriva una seconda proposta di variante ancora più sostanziale: i costi salgono a 233 milioni di euro e cambiano radicalmente le funzioni previste, introducendo uno studentato e riducendo gli spazi pubblici per aumentare quelli commerciali. Poi nel 2021 l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) boccia la seconda variante contestando che l’opera finale è completamente diversa da quella originaria. E l’anno dopo, è il 2022, il concessionario propone l’ennesima revisione del progetto, con il mega studentato, coinvolgendo anche il fondo Hines.

A questo punto, il comune di Roma, nel luglio scorso, revoca la variante contestata da Anac e viene deliberato l’interesse pubblico per il nuovo progetto. Ma, si chiede oggi il Comitato: "Qual è l’interesse pubblico di un intervento urbanistico che prevede la costruzione di un mega-studentato privato di lusso da 2.000 posti, da 1.602 camere con canoni fino a 1.050 euro al mese e 544 posti in camere doppie a 500 euro al mese a persona?”. E ancora: "Dov’è l’interesse pubblico in un progetto che garantirebbe ricavi ai privati per oltre 32 milioni di euro l’anno, di cui 26 milioni dallo studentato, a fronte di un canone per l’area di soli 165.000 euro l’anno in favore del Comune a cui competerebbero, invece, le spese di gestione dei servizi pubblici?".

Ed è su questi interrogativi che si giocherà nelle prossime settimane quello che si preannuncia un acceso confronto tra residenti, amministrazione capitolina, e società concessionaria, con i comitati che chiedono lo stralcio dell’intero progetto.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views