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Durante il lockdown l’aria era più pulita: i freni usurati inquinano più di alcuni carburanti

Secondo uno studio di INGV, dopo il lockdown del 2020, le emissioni metalliche automobilistiche sono in media raddoppiate: l’impatto ambientale dell’abrasione dei freni, inoltre, è maggiore di quello di alcuni carburanti.
A cura di Beatrice Tominic
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L'aria di Roma era più pulita durante il lockdown: a stabilirlo è uno studio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, INGV. Secondo le analisi svolte sul territorio della capitale, infatti, le emissioni metalliche automobilistiche, causate dall'abrasione dei freni, sono di media raddoppiate rispetto al periodo in cui l'Italia era in lockdown nel 2020 per la pandemia di Covid -19. Il primo autore di questa ricerca, condotta dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dall’Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Lazio (ARPA Lazio), è Aldo Winkler, uno dei ricercatori dell'INGV.

Lo studio sull'aria di Roma: origine, metodi e dati

La decisione di intraprendere uno studio di questo tipo deriva, come dice in un'intervista rilasciata all'istituto lo stesso Aldo Winkler, dall'ampio dibattito suscitato dall'analisi dei dati forniti da Comune di Roma, Apple, ANAS e società Teralytics per ‘La Repubblica’, secondo cui, nonostante la riduzione del traffico veicolare superiore al 50% durante il lockdown, i livelli di PM1o hanno subito soltanto un modesto calo.

Per iniziare lo studio, quindi, i ricercatori si sono concentrati proprio sulle PM10: "Abbiamo comparato le proprietà magnetiche dei filtri PM10 delle centraline per la rilevazione della qualità dell’aria del Lazio, situate sia in zone urbane che rurali, durante e dopo il rigoroso lockdown del 2020 – ha dichiarato Winkler – Le analisi magnetiche hanno avuto un ruolo determinante e hanno dimostrato che livelli stabili di concentrazione del PM10 possono nascondere importanti variazioni."

Cosa è stato scoperto

Confrontando i dati raccolti, è emerso che l'impatto ambientale delle emissioni da usura dei freni sta ormai superando quello dei particolati dovuti ai carburanti. "Le emissioni metalliche automobilistiche sono prevalentemente dovute all’abrasione dei freni e, nelle zone ad intenso traffico veicolare, sono mediamente raddoppiate dopo il lockdown – ha spiegato Winkler – Ciò suggerisce sviluppi tecnologici e normativi in linea con quanto operato sui motori."

Scenari futuri

Nonostante gli importanti risultati, però, lo studio continua: "Sono previste numerose ricerche e collaborazioni sul tema del magnetismo delle polveri da inquinamento atmosferico – ha annunciato Winkler – Fra queste continua quella continua quella con ARPA, Agenzia Regionale Protezione Ambientale, della regione Lazio per definire l'impatto sull'ambiente delle emissioni metalliche automobilistiche."

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