Dipendenti Cotral denunciano: avarie ai freni, guasti e anomalie tecniche sulla Roma-Lido

Avarie e malfunzionamenti dei freni, gravi guasti e anomalie tecniche che rendono i convogli inidonei alla marcia: è questo il cuore di una denuncia inviata da una quindicina di dipendenti Cotral all’Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie del ministero Trasporti. Macchinisti e capitreno della Roma-Lido, gestita dall’azienda regionale dei trasporti pubblici, hanno messo nero su bianco una serie di “fatti che integrano condotte gravissime e potenzialmente criminali da parte della direzione operativa”, si legge nella missiva inviata all’ente che per conto del governo si occupa della sicurezza e della vigilanza sulle infrastrutture ferroviarie. Missiva che Fanpage.it ha potuto leggere e che è stata inviata senza le firme degli autori come “atto di autodifesa nei confronti di un clima di paura e repressione interna”, sottolineano i dipendenti Cotral aggiungendo che “il personale viene regolarmente intimidito o sollecitato informalmente a procedere con il servizio anche in assenza delle condizioni minime di sicurezza previste dalla normativa vigente”.
Le condizioni minime di sicurezza prevedono innanzitutto che i freni ed anche tutti i motori del convoglio funzionino ma, come denunciato all’Ansfisa e come emerge dalle foto inviate alla redazione da alcuni macchinisti della Metromare, non sembra sia così. Un paio di dipendenti Cotral, che hanno inviato la denuncia all’ente del Mit, ci hanno spiegato il significato concreto dei problemi segnalati. “Quando la frenatura elettrica è in avaria – spiegano alcuni addetti ai lavori – si deve passare a quella con il ceppo: due piastre che cercano di bloccare il disco. Una pratica che dovrebbe essere l’eccezione ma che sulla Roma Lido rischia di diventare la regola provocando problemi meccanici al mezzo oltre che di sicurezza, tant’è che quando la frenatura elettrica non funziona il treno non può andare oltre i 50 Km orari”. Un altro problema sono i motori del treno che “a volte non funzionano tutti contemporaneamente sovraccaricando quelli che camminano”. “Inoltre – proseguono – di frequente c’è l’avaria di stazionamento ovvero il freno a mano che non si disattiva completamente durante la marcia, creando un effetto riscaldamento che può comportare gravi problemi meccanici e a volte anche principi d’incendio”.
Una situazione che sembra ormai insostenibile e che lo scorso 23 e 24 giugno ha sfiorato “l’apice di irregolarità e pericolo collettivo”, sottolineano macchinisti e capitreno nella missiva. “Il servizio è stato garantito con soli due treni a causa dei numerosi guasti. A fronte di un’elevatissima affluenza di viaggiatori, si sono verificate situazioni di tensione e rischio per l’ordine pubblico, con convogli sovraffollati e inadeguati”. Convogli con “mancanza di aria condizionata e che paradossalmente emettono aria calda”, evidenzia la denuncia all’Ansfisa.
L'assenza di aria condizionata che è balzata agli onori delle cronache proprio in questi ultimi giorni accompagnati da un’ondata di caldo che ha investito la Capitale, con le persone che si sono ritrovate a viaggiare con temperature record in vagoni con le finestre sigillate e senza alcun ricircolo d’aria. Una situazione che ha costretto Cotral a emettere una nota in cui si comunica che l’azienda “per fronteggiare l'emergenza e migliorare l'efficienza del servizio”, ha deciso che dal 30 giugno le attività di manutenzione sono state affidate a un nuovo operatore privato. Inoltre “Cotral – si legge – ha attivato un servizio sostitutivo con sei navette bus presso la stazione di Porta San Paolo e quattro presso la stazione Cristoforo Colombo per far fronte a eventuali guasti ai treni”.
Un inizio non proprio brillante quello del nuovo dg Cotral Enrico Dolfi, in carica dal primo febbraio 2025, selezionato con una procedura discutibile denunciata dall’ex dg Atac Marco Rettighieri, come già raccontato da Fanpage.it.
Un dg nominato qualche mese fa che è stato catapultato in una situazione già complicata prima del suo arrivo che ora alcuni dipendenti hanno deciso di denunciare in forma anonima, e che anche i sindacati faticherebbero a denunciare. Un cenno di protesta si scorge leggendo il fonogramma interno del 30 giugno scorso del Fast Confsal, Federazione Autonoma Sindacati Trasporti, destinato ai vertici Cotral. Un fonogramma che chiede “che venga conferito un encomio speciale a tutto il personale viaggiante” della Roma Lido per le condizioni drammatiche in cui lavora. Un fonogramma che evidenzia più o meno le stesse problematiche elencate dai dipendenti, che però non vogliono encomi ma vogliono lavorare in sicurezza e pretendono sicurezza anche per i viaggiatori e per questo hanno denunciato tutto all’Ansfisa. Dipendenti che chiedono all’ente del Mit che appunto si deve occupare della sicurezza e della vigilanza sulle infrastrutture ferroviarie “l’avvio immediato di un’ispezione straordinaria sulla linea ferroviaria Metromare e l’adozione di una procedura chiara, cogente e non eludibile che definisca la soglia minima di treni funzionanti necessaria per garantire il servizio in condizioni di sicurezza”. Questo perché, a quanto pare, ad oggi non esiste un regolamento o una procedura che definisca la soglia minima dei treni circolanti sulla Roma Lido per il suo funzionamento. Procedura necessaria affinché si definiscano dei criteri chiari per stabilire “l’imposizione di chiusura della linea in caso di non raggiungimento di tale soglia, senza possibilità di deroga da parte della dirigenza locale o centrale”, conclude la lettera.
Fanpage.it ha chiesto dei chiarimenti alla Cotral ma non ha ottenuto alcun riscontro.
In merito alla segnalazione relativa alla linea ferroviaria Metromare (ex Roma-Lido), ANSFISA fa sapere di seguire con attenzione la situazione e ribadisce che il proprio compito istituzionale è quello di garantire il monitoraggio e la vigilanza sulla sicurezza delle infrastrutture e dei sistemi di trasporto.
Considerato che tra i temi segnalati figurano anche questioni tecniche come l’efficienza dell’impianto frenante dei treni e possibili anomalie che potrebbero compromettere l’idoneità dei convogli alla marcia, l’Agenzia si riserva di programmare, appena possibile, un’attività ispettiva per gli aspetti di sicurezza di propria competenza, al fine di valutare eventuali interventi necessari sulla base dalle evidenze che emergeranno dall'ispezione.