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Cucciolo di riccio spaesato in strada salvato dagli agenti della questura di Roma

Un cucciolo di riccio spaesato e disorientato si è pericolosamente fermato al centro della carreggiata della via del Mare: ma gli agenti del commissariato Colombo, passati per caso, lo hanno tratto in salvo. Il piccolo, visitato da un veterinario, è in buona salute ed è stato riportato nel suo habitat naturale lungo le rive del Tevere.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un cucciolo di riccio, spaesato e disorientato, salvato dalla polizia di stato del commissariato Colombo di Roma. Il piccolo, forse dopo aver perso l'orientamento, era finito in mezzo alla carreggiata della via del Mare, rischiando seriamente di essere investito da una delle automobili passaggio. Anche perché, spaventato, il riccio si era "arricciato" su sé stesso, fermandosi proprio sulle corsie di marcia e aumentando così il rischio di essere travolto da un'automobile.

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Fortunatamente per lui, una di queste era una volante degli agenti di polizia in servizio presso il commissariato Colombo, diretto dal vice questore Isea Ambroselli. I poliziotti hanno subito notato quella che a prima vista sembrava "una piccola palletta spinosa", come spiegato dalla Questura capitolina, intuendo che si trattasse appunto di un cucciolo di riccio pericolosamente fermo sulla carreggiata. E così si sono fermati, soccorrendolo: solo una volta che è stato messo in salvo il piccolo ha tirato fuori musetto e zampette. Un veterinario di passaggio si è poi fermato a sua volta e su richiesta dei poliziotti lo ha visitato: il cucciolo era in buona salute, e dunque poteva essere reinserito nel suo ambiente naturale per potersi riprendere dallo spavento e dallo scampato pericolo. Su indicazione del veterinario, il piccolo è stato così portato nell'area verde attigua al fiume Tevere, dove ha potuto tirare un sospiro di sollievo e riprendere la propria vita in riva al grande fiume romano: del resto, la presenza di ricci lungo il bacino tiberino è ben nota fin dai tempi dell'Antica Roma, quando proprio i ricci costituivano un "piatto prelibato" e dai cui aculei venivano perfino ricavate miscele che, si pensava, fossero un rimedio contro la calvizie.

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