Covid, D’Amato: “Massimo rigore in zona gialla, prossima volta potremmo essere arancioni”
Il Lazio rimane nella zona gialla. Con un Rt a 0,98%, non saranno disposte ulteriori restrizioni, nonostante il numero dei contagi in aumento e il raddoppio dei focolai domestici. Questo non vuol dire che la situazione sia però rosea: secondo quanto dichiarato dall'assessore regionale alla Sanità, stando sempre in zona gialla il Lazio non ha potuto beneficiare delle limitazioni più ferree imposte nelle zone arancioni o rosse. In un'intervista rilasciata a Il Messaggero, spiega come "va sottolineato il fatto che il Lazio è l’unica delle grandi regioni ad essere rimasta sempre gialla. È un buon risultato, ma vorrei che fosse chiaro che non è un liberi tutti, visto che oggi siamo gialli, ma la prossima volta potremmo già essere arancioni". L'indice Rt, infatti, è molto vicino a 1ed è molto probabile che nei prossimi giorni continui ad aumentare. Nonostante questo, spiega l'assessore, il sistema ospedaliero sta tenendo e sul fronte dei ricoveri la situazione è sotto controllo.
Dopo le feste raddoppiati i focolai
L'aumento dei contagi è dovuto anche alle appena passate feste di Natale, con i focolai domestici raddoppiati e un positivo al coronavirus ogni 75 persone. "Sono raddoppiati i focolai in ambito familiare nell’ultima settimana – continua D'Amato – Vediamo i primi effetti delle feste e del Natale. Altro dato che ci deve imporre enorme cautela è l’aumento del tasso di positivi sul numero di tamponi effettuati. In sintesi: questo giallo non è un liberi tutti, ma paradossalmente ci impone ancora più rigore, più attenzione. Essendo rimasti sempre in fascia gialla non abbiamo beneficiato, paradossalmente, delle limitazioni che hanno aiutato altre regioni arancioni o rosse".
Le scuole riaprono il 18: "Prossime settimane importanti"
Non sono previste per ora ulteriori misure restrittive, anche se l'apertura delle scuole è stata rimandata al 18 gennaio proprio per evitare un'eventuale terza ondata. Una decisione arrivata dopo uno scontro durissimo all'interno del Governo (che voleva riaprire le scuole domani) e che alla fine la Regione Lazio ha deciso di non rispettare, rimandando l'apertura al 18. Ma anche in questo caso, non è escluso un nuovo rinvio "anche sulla base del rigore dei comportamenti dopo le feste. Se non si rispetteranno le regole che ci sono la mia risposta è no, non sarà sufficiente perché andremo verso un peggioramento. Le prossime due o tre settimane sono molto importanti".