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Natale 2021

Cosa mangiare a Roma a Natale e alla vigilia

Cosa non può mancare nel menù della vigilia e del 25 dicembre sulle tavole dei romani? Dai carciofi alla stracciatella, dai cannelloni all’abbacchio, passando per pangiallo e panpepato, ecco i piatti laziali per eccellenza delle feste natalizie.
A cura di Redazione Roma
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Pangiallo e panpepato tra i dolci natalizi tipici della tradizione romana
Pangiallo e panpepato tra i dolci natalizi tipici della tradizione romana (Getty).
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Il Natale è ormai alle porte e bisogna arrivare preparati nel migliore dei modi alle feste più magiche dell'anno, che si svolgeranno soprattutto a tavola. Tutti aspettano con ansia la cena del 24 e il pranzo del 25 dicembre per gustare insieme ad amici e parenti pietanze prelibate e della tradizione natalizia. Ogni regione ha il proprio menù: tra i più famosi c'è quello della cucina laziale con i prodotti tipici di questa terra, dai carciofi all'abbacchio, fino ai dolci, altra specialità immancabile in questa occasione. Ecco, allora, cosa mangiare a Roma a Natale e alla vigilia per saziare i vostri ospiti e rendere omaggio alla storia culinaria della Capitale.

La vigilia di Natale: bandita la carne

Come da tradizione, durante la cena del 24 dicembre a Roma è bandita la carne. Si serve a tavola soltanto pesce. A trionfare sono soprattutto il baccalà, il capitone (o anguilla) e  in genere la frittura mista. Spazio anche alle verdure, in particolare sono immancabili la sera della vigilia melanzane e cavolfiore fritti, oltre ai famosi carciofi alla romana, che spesso fungono da piatto unico e non da contorno in queste occasioni: vengono cotti interi in un tegame dal bordo alto, stretti uno all'altro, poi, dopo averli adeguatamente puliti dalle foglie più dure, vengono conditi con prezzemolo e mentuccia. Come primo, vengono in genere serviti gli spaghetti con le alici o i cappelletti in brodo, mentre, tra le altre pietanze immancabili, si segnala l'insalata di puntarelle, condite con olio, aglio e filetti di acciuga dissalata. Si può poi passare alla frutta secca e ai dolci natalizi, come torroni di ogni genere e il panpepato, una specie di pane dolce e speziato che mescola sapori diversi ma il cui risultato vi lascerà senza parole.

Il pranzo di Natale tra cannelloni e abbacchio

Il 25 dicembre, quando la tavola imbandita per il pranzo di Natale, la carne torna la grande protagonista delle portate. Si comincia con i cannelloni al forno, con il loro ripieno di ricotta e macinato, e, a seconda dei gusti, anche di verdure, ricoperti da sugo e besciamella. In alternativa, in molte case, viene servita la stracciatella, una minestra a base di uova, cotte nel brodo di carne. Ma il piatto natalizio romano per eccellenza è il secondo: l'immancabile abbacchio alla scottadito con le patate. Si tratta dell'agnellino di latte, che raggiunge a malapena i 6 mesi di vita. La ricetta è semplicissima: basta allineare le costolette di carne sulla gratella, ungerle con un po' di strutto e condirle con sale, pepe e granella. A fine pasto, non dimenticate un assaggio di pangiallo, dolce tipico della tradizione capitolina e immancabile a Natale. Questa specialità ha origini antichissime. Addirittura la sua nascita la si fa risalire all'epoca imperiale dell'Antica Roma. È ottenuto tramite l'impasto di frutta secca, miele e cedro candito, il quale viene in seguito sottoposto a cottura e ricoperto da uno strato di pastella d'uovo.

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