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Cosa chiedono gli attivisti per il clima che hanno ripetutamente bloccato le strade di Roma

Dalle 8 di stamattina 7 attivisti bloccano l’uscita del Grande Raccordo Anulare per via Tuscolana. Le proteste continueranno fino a quando non avranno ottenuto un incontro con la ministra Carfagna e il ministro Patuanelli.
A cura di Beatrice Tominic
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Continuano le proteste degli attivisti per l'ambiente per la campagna di Ultima Generazione organizzata dal movimento di Extinction Rebellion: nella mattina di oggi, a partire dalle ore 8, 7 attivisti del gruppo stanno bloccando il traffico nell'uscita della via Tuscolana del Grande Raccordo Anulare. Da tempo, con le loro dimostrazioni che bloccano le strade di Roma, da quella del Grande Raccordo Anulare a quella su via Aurelia, richiedono che vengano presi provvedimenti immediati riguardo alla crisi climatica e organizzate assemblee cittadine per discutere dell'emergenza climatica. "Non ho altra opzione se non lottare con unghie e denti (e una carica importante di amore) per cercare di sopravvivere al collasso climatico e sociale che ci piomberà addosso, prima che ce ne accorgiamo", dice Augustina, una delle persone che si stanno mobilitando per il clima bloccando le strade. Gli attivisti, che fino ad oggi hanno bloccato per 6 volte le strade di Roma (via del Foro Italico, Grande Raccordo Anulare e Tangenziale Est), sono soprattutto persone fra i 20 e i 45 anni di età, alcuni sono contadini, altri studenti di scienza: in ogni caso, però, sono persone preoccupate per il futuro del pianeta e del nostro Paese.

Ancora blocchi del traffico fino a che le istituzioni non risponderanno

Gli attivisti per l'ambiente fanno sapere che i blocchi per le strade di Roma si ripeteranno fino a quando non riceveranno risposte dai rappresentati del governo: in particolare richiedono un incontro pubblico con la Ministra per il Sud e la Coesione territoriale Maria Rosaria Carfagna e il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli. Secondo alcuni studi scientifici, infatti, fra 20-40 anni le zone con un clima sahariano copriranno il 20% del nostro pianeta: fra i territori colpiti, oltre all'Africa del Nord, quella del Sud e il Medio Oriente e il nostro Paese. "Siamo l'ultima generazione di cittadini e cittadine italiane" dice al telefono con Fanpage.it uno di loro.

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