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Corruzione all’aeroporto di Fiumicino: soldi, macchine e benefit in cambio di favori

Cinque persone sono state arrestate dagli agenti di Polizia Ferroviaria di Fiumicino: si tratta di un alto funzionario Enac e di alcuni proprietari di negozi dello scalo romano, che farebbero parte di un collaudato sistema di corruzione. In cambio di favori e mazzette, il dirigente avrebbe chiuso un occhio su una serie di irregolarità che avrebbero potuto portare alla revoca delle certificazioni.
A cura di Natascia Grbic
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Squarciato il velo su ciò che accadeva all'aeroporto di Fiumicino: gli agenti della Polizia di Frontiera hanno arrestato cinque persone proprietarie di alcuni negozi nello scalo romano e un alto funzionario dell'Enac locale. Oltre a loro risultano indagati due noti avvocati romani, altri imprenditori e diversi funzionari Enac. Le indagini sono ancora in corso: al momento sembra sia stato scoperchiato un vero e proprio vaso di pandora, fatto di favori, mazzette, telepass pagati, pieni di benzina alla macchina e beni di lusso in cambio di occhi chiusi su irregolarità e trasporto di contanti all'estero. Addirittura le indagini hanno fatto emergere che un noto imprenditore 55enne, grazie alla compiacenza del funzionario arrestato, stava cercando di accaparrarsi il business di materiale radioattivo, per il quale aveva già acquistato alcuni aeromobili.

Le indagini condotte dalla Procura di Civitavecchia hanno fatto emergere un sistema clientelare ben collaudato. Gli indagati avrebbero regolarmente pagato e ricoperto di doni i pubblici ufficiali dell'Enac al fine di fargli chiudere un occhio su una serie di irregolarità che avrebbero potuto portare alla revoca delle certificazioni necessarie per lavorare in ambito aeroportuale. Le intercettazioni telefoniche e ambientali avrebbero permesso di appurare come ogni azione od omissione dei funzionari Enac coinvolti nel giro di corruzione sarebbe stata funzionale a ottenere un guadagno. Questo poteva essere la classica mazzetta, una macchina di lusso, un pieno di carburante garantito, il telepass pagato e la manutenzione del parco macchine familiari.

Gli avvocati coinvolti, invece. avrebbero sfruttato il funzionario Enac per trasportare clandestinamente all'estero grosse somme di denaro. Si tratta di soldi appartenenti molto probabilmente ai loro clienti, sui quali la polizia sta ancora indagando. Non solo: le indagini hanno portato alla luce un sistema di accreditamento di alcune ditte a discapito di altre, secondo la logica del clientelismo: chi riusciva a entrare nel ricco mercato aeroportuale, riusciva a rimanere sulla piazza senza concorrenti. E grazie a favori, mazzette e controfavori, riusciva sempre a stipulare vantaggiosi contratti. Le accuse sono a vario titolo falso, abuso di ufficio, bancarotta per distrazione, violazione delle norme ambientali.

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