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Coronavirus, cluster al mercato Ittico di Formia: sono 9 i casi positivi

Sono 9 i casi di coronavirus legati al cluster del mercato ittico di Formia: il titolare di un’azienda, un dipendente e cinque familiari sono i casi noti. È in corso un’indagine epidemiologica a cura della Asl di Latina con contact tracing. L’imprenditore, stando a quando si apprende, è ricoverato all’Istituto Spallanzani e i suoi familiari si trovano in isolamento domestico.
A cura di Enrico Tata
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Aumentano i casi di coronavirus legati al cluster del mercato ittico di Formia, provincia di Latina. Nel consueto bollettino diramato ieri dalla Regione Lazio, infatti, l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato ha informato che sono stati individuati 9 contagi che hanno un collegamento con l'azienda. Fino a ieri, prima della nota della Regione, i casi comunicati erano 7: il titolare del mercato, un dipendente e cinque familiari. È in corso un'indagine epidemiologica a cura della Asl di Latina con contact tracing. L'imprenditore, stando a quando si apprende, è ricoverato all'Istituto Spallanzani e i suoi familiari si trovano in isolamento domestico. Le due attività riconducibili direttamente al titolare risultato positivo sono state chiuse con un'ordinanza sindacale.

La sindaca di Formia: "Subito una postazione drive-in per il sud Pontino"

La situazione, ancora in evoluzione visto che l'azienda conta decine di dipendenti, ha spinto la sindaca Paola Villa a firmare un appello per la creazione di una postazione drive-in fissa per tamponi nel territorio del sud Pontino. Questo, ha scritto la prima cittadina, "alla luce dei nuovi casi di infezione da Covid – 19 e dal crescente numero di soggetti a cui è richiesta l’ottemperanza della quarantena preventiva, considerata l’imminente riapertura delle scuole e l’assoluta necessità di potenziare la risposta diagnostica per prevenire potenziali contagi a catena, si ritiene indispensabile l’installazione di un Drive in diagnostico presso il presidio Ospedaliero di Liegro a Gaeta o in altra sede decisa dall’Asl sul territorio Sud Pontino". Questa soluzione, ha continuato la sindaca, sarebbe "ottimale vista anche la presenza degli spazi necessari ed al fine di evitare che i soggetti interessati da una possibile infezione devono recarsi, se non inseriti sulla piattaforma aziendale, a 100 chilometri di distanza per effettuare una diagnosi o devono attendere l’arrivo degli operatori della Asl".

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