Chi era Stefano Massimi, morto a 19 anni nello scontro con un bus su via Tuscolana

Stefano Massimi è morto nella mattinata di ieri, mercoledì 11 giugno, mentre viaggiava a bordo della su Mini Cooper su via Tuscolana. Il drammatico incidente è avvenuto al chilometro 25 della consolare nel comune di Grottaferrata in direzione di Roma. Il giovane aveva 19 anni ed era residente a Rocca Priora. Erano da poco passate le 7.00 quando l'auto del ragazzo si è schiantata contro un pullman del servizio di trasporto pubblico regionale Cotral.
Quando i soccorsi sono arrivati sul postole condizioni di Stefano erano gravissime: estratto dalle lamiere della vettura è morto poco dopo, purtroppo ogni tentativo di rianimazione è stato vano e il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
A scoprire l'incidente è stato il cugino di Stefano, che viaggiava sullo stesso tratto di strada. Il familiare ha riconosciuto la macchina del 19enne e ha provato a chiamarlo, nessuna risposta e allora è tornato indietro scoprendo che i suoi più cupi sospetti: a bordo di quella Mini c'era proprio il cugino e amico. Sul posto è accorsa anche la madre del 19enne scoprendo che al volante c'era proprio suo figlio. Sotto choc è stata soccorsa dai sanitari.
Amici e familiari e lutto per una vita stroncata troppo presto. Stefano Massimi si era appena comprato quell'auto con il suo lavoro da operaio, quando viaggiava su via Tuscolana stava andando a fare un lavoro di muratora. Aveva conseguito il diploma lo scorso anno all'Istituto professionale dei preti Somaschi, per iniziare a lavorare, per rendersi indipendente e togliersi qualche soddisfazione.
La grande passione del 19enne erano i motori, due o quattro ruote non faceva grande differenza. Una passione presa dal padre con cui passava molto tempo armeggiando con chiavi inglesi e bulloni. Lo ha ricordato così il sindaco di Rocca Priora Claudio Fatelli, molto amico del papà di Stefano di lavoro impiegato a Montecitorio. "Vedevo Stefano spesso accanto al papà, amico stretto del padre della vittima nel garage di casa, erano dei meccanici ‘amatoriali' perché adoravano i motori, una passione forte che li univa tanto e li portava a trascorrere molto tempo insieme, siamo distrutti da questa notizia che ha colpito la comunità. Stiamo vicini alla famiglia in questo grande dolore", è il ricordo raccolto dal Messaggero del primo cittadino.