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Che fine fa il tram TVA Termini-Vaticano-Aurelio che doveva essere pronto per il Giubileo

La linea tranviaria Termini-Vaticano-Aurelio sarà realizzata soltanto dopo il Giubileo. Quella della TVA resta a tutti gli effetti una mancata promessa della giunta Gualtieri.
A cura di Enrico Tata
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Proiezione della luova linea Termini-Vaticano-Aurelio in via Nazionale. Fonte: pagina Facebook "Sapienza Università di Roma"
Proiezione della luova linea Termini-Vaticano-Aurelio in via Nazionale. Fonte: pagina Facebook "Sapienza Università di Roma"

L'assessore ai Trasporti di Roma Capitale, Eugenio Patanè, aveva promesso di inaugurare entro il Giubileo una piccola porzione della tramvia TVA, Termini-Vaticano-Aurelio. La tratta su cui puntava il Campidoglio era quella, lunga appena 1,2 chilometri, che parte dalla stazione Termini, attraversa via Nazionale e arriva a piazza Venezia. L'opera è stata finanziata con fondi Pnrr, la cui scadenza è fissata a giugno 2026 e, quindi, non è collegata in alcun modo alle tempistiche del Giubileo. Ma quella della TVA resta a tutti gli effetti una mancata promessa della giunta Gualtieri.

Cosa è successo? Lo abbiamo chiesto all'assessore Patanè, che ai microfoni di Fanpage.it ha risposto: "Cosa è successo lo sanno tutti. C'è stato un dibattito piuttosto acceso in merito a questa linea e ciò ha comportato una serie di attività in più. Abbiamo consultato i cittadini proprio per migliorare il progetto e i comitati hanno fornito anche suggerimenti utili, che seguiremo. Questo, tuttavia, ha comportato un ritardo".

Secondo Patanè la "tratta che è più sotto le luci dei riflettori, per così dire, cioè quella di Via Nazionale, ha bisogno di un surplus di progettazione anche in virtù del vincolo apposto dalla Soprintendenza".

Per questo motivo, ha spiegato l'assessore, è stata compiuta la scelta di cominciare la realizzazione della TVA non da Termini, ma dall'altro capolinea, cioè quello di piazza Giureconsulti, quartiere Aurelio, all'inizio di via Boccea. Da lì la linea tramviaria si dirige verso Gregorio VII e percorre tutta la strada fino al Vaticano.

"Ma partire dall'altro capolinea – ha sottolineato Patanè – non è una scelta indolore. Se fossimo partiti da via Nazionale, infatti, saremmo stati collegati alle linee di tram esistenti, con i tram che avrebbero potuto andare direttamente al deposito, l'unico che attualmente abbiamo, e cioè quello di Porta Maggiore, che sarà riqualificato nei prossimi cinque mesi. Partendo da Giureconsulti, in pratica stiamo realizzando un troncone nuovo, non collegato, che quindi ha bisogno di più tempo e soprattutto di un deposito. E questo comporta tempi aggiuntivi". 

Il progetto prevede la realizzazione del deposito in largo Micara, che si trova a metà di via Gregorio VII e che attualmente è di proprietà della Fondazione Piccolomini. L'intenzione dell'amministrazione capitolina è quella di realizzare un vero e proprio deposito per i tram, dove manutenere, pulire e sostituire piccole parti dei convogli.

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