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Roma e la sfida del trasporto pubblico: perché la città ha davvero bisogno di nuovi tram

Ecologico, accessibile, efficiente: il tram ha tutte le carte in regola per rivoluzionare in chiave green la mobilità della Capitale, chiamata a ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico entro il 2030.
A cura di Simone Matteis
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Proiezione della nuova linea Termini-Vaticano-Aurelio in via Nazionale. Fonte: pagina Facebook "Sapienza Università di Roma"
Proiezione della nuova linea Termini-Vaticano-Aurelio in via Nazionale. Fonte: pagina Facebook "Sapienza Università di Roma"

Quattro linee di tram sono già state finanziate con oltre 400 milioni di euro e forse nessuna vedrà la luce entro il Giubileo 2025. Ma la realizzazione delle tramvie sarà un banco di prova decisivo per la sfida del trasporto pubblico a Roma.

Intanto i dati sullo stato di salute dell'aria non lasciano scampo: la città ha bisogno di mezzi pubblici meno inquinanti e – auspicano i romani – più efficienti. Per diverse ragioni i tram sembrano essere la soluzione all'annoso problema della mobilità romana, stretta nella doppia morsa di un traffico asfissiante e di un sottosuolo in cui scavare per realizzare i tunnel della metro rappresenta da sempre un'impresa ardua, se non impossibile.

Incrementare la rete di trasporto pubblico, rispettando le necessità ambientali e le richieste degli utenti, dunque. E la risposta più accreditata sembra essere proprio l'ampliamento delle linee tranviarie: i convogli su rotaia risultano più efficienti e meno dispendiosi in termini di energia rispetto agli autobus elettrici, ma sono da preferire anche alle metropolitane, tenuto conto dei maggiori tempi di realizzazione e dell'urgenza di intervenire invece in modo rapido per contrastare l'inquinamento.

Spiegato in breve, ecco perché con i tram Roma ha di fronte a sé – e nell'immediato futuro – una sfida che può cambiare il trasporto pubblico e, perché no, la concezione stessa di mobilità cittadina. Ritardi permettendo.

Una soluzione al traffico e all'inquinamento

Secondo il report Mal'Aria 2023 di Legambiente, Roma è tra le prime dodici città d'Italia col più alto tasso di NO2, il biossido di azoto: sebbene rientrino nei limiti di legge, pari a 40 µg/mc, i valori registrati della Capitale (33) dovrebbero calare del -39% per allinearsi con gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 (20 µg/mc), mentre nell'arco temporale compreso tra 2011 e 2021 il calo è stato appena del -6%.

Il biossido di azoto è generato per lo più dalle combustioni innescate dai motori, motivo per il quale è strettamente correlato alle questioni relative al traffico urbano: come si legge nel report di Legambiente, una delle azioni principali per favorire la diminuzione dei valori di NO2 nell'aria è proprio la riduzione del traffico attraverso la moltiplicazione fino al 400% delle linee di trasporti pubblici, auspicabilmente in chiave green.

Rapporto Mal'Aria 2023 - Legambiente
Rapporto Mal'Aria 2023 – Legambiente

Riorganizzare i trasporti partendo dai tram

Per ridisegnare le città immaginando spazi liberi a bassa circolazione di automobili e le cosiddette "zez", zone emissioni zero, una delle principali possibilità attualmente a disposizione della mobilità urbana, spiegano gli esperti, è proprio l'implementazione delle linee tramviarie.

Un esempio virtuoso, in tal senso, è quello della tramvia di Firenze: un risultato che esemplifica l'impatto che i tram possono avere sull'efficientamento della rete di trasporto pubblico e sull'ampliamento della fetta di passeggeri che ne usufruiscono in alternativa ai mezzi privati. Si stima che nel 2009, prima della realizzazione della linea tramviaria, l'azienda di trasporti del capoluogo toscano trasportasse circa 85 milioni di passeggero l'anno sui quasi 700 chilometri serviti dai propri mezzi. Nel 2019 la sola rete di tram spostava 35 milioni di fiorentini, modificandone sensibilmente il modo di intendere il trasporto pubblico.

La rete di tram a Roma e il progetto Tva

Pur considerata la mole di traffico e di persone che ogni giorno si sposta sulle strade di Roma – un fattore che inevitabilmente provoca un maggiore tasso di inquinamento – occorre sottolineare come la Capitale sia ancora molto distante dalle altre grandi città italiane ed europee per numero di linee tranviarie, su tutte Milano (17), Vienna (28) e Budapest (35).

A Roma sono attive soltanto 6 linee di tram, per un'estensione di 36 chilometri complessivi, ma questi numeri potrebbero ben presto aumentare stando a quanto prevedono i lavori di ampliamento della rete con la costruzione di quattro nuove linee, finanziate con 421 milioni di euro del Pnrr: Verano – Tiburtina, Termini – Giardinetti – Tor Vergata, la tranvia Togliatti e la Termini-Vaticano-Aurelio. Destinata a diventare la "linea 1" della Capitale, la Tva prevede una prima fase di lavori in partenza nel mese di aprile 2024, che verranno poi sospesi durante il Giubileo per poi concludersi entro la fine del 2027.

Il percorso della Tva, la nuova linea Termini - Vaticano - Aurelio. Fonte: sito Roma Mobilità
Il percorso della Tva, la nuova linea Termini – Vaticano – Aurelio. Fonte: sito Roma Mobilità

Tutti i benefici del trasporto tranviario

Ma perché i tram rappresentano una valida alternativa per immaginare il futuro della mobilità sostenibile delle città? Per sua stessa natura si tratta di un mezzo ampiamente accessibile, visto il pianale ribassato dei convogli di ultima generazione, che va così ad abbattere le barriere architettoniche costituite dai classici scalini con cui si accede ai bus (con tanto di avviso di prestare attenzione in fase di salita e discesa) favorendo la fruizione anche a persone con mobilità ridotta e un più rapido avvicendarsi alle fermate.

Viaggiando su rotaie, inoltre, i tram necessitano di percorsi dedicati e non promiscui, come molto spesso accade per gli autobus che si trovano a circolare sulle stesse corsie di automobili e motorini. L'alimentazione elettrica e l'assenza di ruote, ancora, contribuiscono a ridurre notevolmente proprio quei valori di inquinamento la cui diminuzione risulta cruciale per il miglioramento della qualità dell'aria della città.

Senza considerare, infine, che la capienza dei tram ridurrebbe anche il numero di mezzi sulle strade: nello specifico, le stime fornite dall'assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè, parlano di circa 4000 persone trasportate in un'ora dalla nuova Tva, rispetto alle 2400 dei bus. Da qui, la necessità di impiegare un numero superiore di mezzi su gomma per trasportare lo stesso numero di passeggeri ma, a quel punto, si andrebbe incontro ad un impatto uguale – se non superiore – in termini di inquinamento acustico e sollecitazioni al manto stradale.

Un ultimo confronto si può fare con la metropolitana: già nel dicembre 2022 Patanè specificava come, tenuto conto del piano regolatore e delle specificità del sottosuolo cittadino, Roma possa avere "al massimo quattro linee di metro", riferendosi alle tre già attive, A, B, C e una quarta, la D, da realizzare. Anche in quell'occasione l'assessore aveva sottolineato l'obiettivo di lavorare per una "tangenzialità dei trasporti", con lo scopo di ridurre il numero delle auto private proprio attraverso il potenziamento della linea tranviaria, più rapida da costruire e capace di servire il territorio in maniera più capillare.

Un convoglio della linea 3 attualmente attiva a Roma
Un convoglio della linea 3 attualmente attiva a Roma

Le proteste dei commercianti contro la nuova Tva

Intorno alla Tva si è innescato un acceso dibattito a Roma tra chi il tram lo auspica e lo incoraggia e chi, invece, si dice preoccupato per l'avvento delle quattro nuove linee: tra questi i commercianti di via Nazionale che, temendo le ripercussioni dei lavori sulle limitazioni al traffico veicolare, sul carico-scarico delle merci e, quindi, sul rendimento delle proprie attività, propendono per un implemento del trasporto elettrico su gomma.

Il presidente di Assoturismo Confesercenti di Roma, Angelo Di Porto, ha parlato ai microfoni di Fanpage.it: "Di base vediamo di buon occhio gli interventi di mobilità nella Capitale: rafforzare la linea tranviaria ci farebbe piacere, ma danneggerebbe gli esercenti".

In relazione al progetto della Tva i commercianti, gli esercenti e gli operatori del turismo di via Nazionale sono preoccupati "perché con l'installazione dei binari si perde quel senso di convivialità nelle vie dello shopping, con le persone che attraversano da un lato all'altro della strada per fare acquisti nei negozi".

Secondo Di Porto è invece necessario un "forte impegno di riqualificazione del tessuto urbano che preveda interventi di valorizzazione del centro per mezzo di pedonalizzazioni volte a favorire turisti e commercianti, come nel caso dell'area intorno al Portico d'Ottavia che ancora aspetta un intervento definitivo".

Legambiente: "Tram simbolo di mobilità a emissioni zero"

Favorevole alla creazione delle linee, comunque già finanziate dai fondi Pnrr, è per esempio Legambiente: raggiunto dai microfoni di Fanpage.it, il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi, ha spiegato perché i lavori per la Tva rappresentino una grande occasione per Roma: "In una città in cui gli spostamenti avvengono principalmente con metro e autobus, per di più con gravi problemi di efficienza, il tram rappresenta il simbolo della mobilità a emissioni zero: dopo 25 anni di immobilismo, un dibattito sulle nuove linee tranviarie è semplicemente surreale".

Chi si oppone al tram sostiene, tra le altre cose, l'impatto negativo dei binari sulla viabilità di pedoni e mezzi su gomma, ma queste non sono che "bazzecole" secondo Scacchi. "Il tram permette una razionalizzazione del sistema dei trasporti: a Roma questo consentirebbe di ridurre il numero di autobus che affollano le vie del centro ottimizzando lo spostamento delle persone in un tratto, quello compresa tra Termini e Ottaviano, che nelle ore di punta risulta essere tra i più affollati d'Italia".

Vale lo stesso anche se gli autobus utilizzati fossero elettrici? Scacchi non ha dubbi: "I mezzi elettrici non semplificano la vita alle persone perché finirebbero per incastrarsi nel traffico delle ‘ztl colabrodo', mentre invece i tram potrebbero contare su corsie dedicate e di conseguenza più veloci".

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