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Centinaia di ambulanti protestano a Piazza della Repubblica con decine di furgoni: traffico in tilt

Annullamento del Cosap, canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, aiuti a fondo perduto come le altre attività produttive e la ricollacazione delle soste sono le richieste avanzate dai venditori ambulanti che oggi pomeriggio hanno manifestato in centinaia in Piazza della repubblica a Roma.
A cura di Alessia Rabbai
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Traffico nei pressi di Piazza della Repubblica a Roma, dove si è svolta la protesta dei venditori ambulanti, con decine di furgoni parcheggiati in strada, circa ottanta. I venditori ambulanti si sono dati appuntamento nel pomeriggio di oggi, mercoledì 11 novembre, in pieno centro a pochi passi da via Nazionale, per chiedere l'attenzione del Governo sulla loro particolare situazione e ribadire che anche loro, come commercianti "non possono essere considerati invisibili" perché duramente colpiti dalla crisi e dalle restrizioni messe in atto dall'emergenza coronavirus. Diversi i mercati costretti a chiudere per ordinanze comunali. La polizia locale di Roma Capitale del Gruppo I Trevi ha chiuso temporaneamente il traffico dei veicoli su strada a Piazza Esedra durante l'intero svolgimento della manifestazione, per ragioni di sicurezza, e la circolazione delle auto è stata deviata alle vie limitrofe. Sul posto nel corso della manifestazione presenti anche le pattuglie della Polizia di Stato, per vigilare sul corretto svolgimento della protesta.

La protesta dei venditori ambulanti a Piazza della Repubblica

I partecipanti alla manifestazione dei venditori ambulanti chiedono l'annullamento del Cosap, canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, aiuti a fondo perduto, come le altre attività produttive e la ricollacazione delle soste. "Le chiusure dei mercati per gli ambulanti che le subiscono, sono come un licenziamento – spiegano dall'Associazione Nazionale Ambulanti UGL – In questi giorni migliaia di ambulanti sono obbligati a rimanere a casa a causa delle ordinanze di sospensione dei mercati emanate dai sindaci. Chiudono i mercati, mettono sul lastrico centinaia di ambulanti ma nessuno si preoccupa del loro futuro. Se si trovano nelle Regioni zone gialle ed arancioni non riceveranno alcun aiuto dallo Stato".

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