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Blitz antidroga a Roma, nove arresti: i narcos della capitale e gli affari con ‘ndrangheta e Nord Europa

Nove persone sono finite in carcere con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. La droga importata dalla Calabria e dal Nord Europa per finire a Giardinetti, Torre Spaccata e Quarticciolo.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Nove persone sono state arrestate questa mattina dai militari della Guardia di Finanza con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Secondo quanto emerso dalle indagini, i nove farebbero parte di un gruppo criminale attivo nelle zone di Giardinetti, Torre Spaccata e Quarticciolo. Tutti quanti sono stati portati in carcere, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Le misure cautelari sono state disposte dalla Direzione distrettuale antimafia. Il gruppo, attivo a Roma, soprattutto nelle zone della periferia est, aveva solidi legami con la ‘ndrangheta, tanto di rifornirsi – soprattutto di hashish e cocaina, anche da lì. Non solo: l'organizzazione aveva rapporti stabili anche con il Nord Europa, dal quale importava decine di chili di sostanze, pronte a essere immesse sul mercato romano.

Come spesso si nota in queste organizzazioni, tutto funzionava in modo preciso e schematico: c'era una cassa comune, un libro per tenere la contabilità, locali adibiti a deposito e vetture con i classici doppi fondi per trasportare la droga. Anche il sistema di comunicazione tra gli appartenenti al gruppo era ben strutturato: i membri si parlavano usando app di messaggistica criptate, con le quali pensavano di non essere intercettati dalle forze dell'ordine. In questo modo parlavano non solo tra di loro, ma anche con i trafficanti internazionali: non avevano intermediari, e in questo modo i margini di profitto erano molto più alti. In totale, durante le indagini, sono stati documentati traffici di droga per novanta chili di cocaina e quaranta chili di hashish.

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