Bagnini eroi salvano due fratelli che rischiano di annegare al Circeo: “Uno sembrava morto”

"Quando li abbiamo recuperati uno dei due fratelli era praticamente morto", a parlare a Fanpage.it è l'assistente bagnante Dario Centola, che domenica pomeriggio insieme al collega Emer Bravo ha salvato da morte certa due bagnanti, che rischiavano di annegare nelle acque di San Felice Circeo.
I due ragazzi di 18 e 22 anni, sono stati trascinati dalla corrente contro una scogliera e hanno perso i sensi mentre erano in acqua. I bagnini in servizio hanno compreso subito il pericolo e si sono gettati in mare per riportare i ragazzi sulla sabbia e praticare le prime manovre di soccorso.
"Il più grave galleggiava come un morto"
Nel salvataggio in mare succede tutto in pochi istanti. Lo sa bene Dario Centola, bagnino da cinquant'anni che racconta l'ultimo soccorso in extremis, insieme al collega Emer Bravo, di due fratelli che nel pomeriggio di domenica, 8 giugno hanno rischiato la vita nelle acque di San Felice al Circeo. "Faccio questo lavoro da tanto tempo. In spiaggia ci sono nato e cresciuto", spiega Dario. Episodi così gravi però fortunatamente non si presentano spesso, perché "i bagnanti sono abbastanza prudenti", rivela il bagnino.
Tuttavia mentre era di guardia nel lido "La Caletta" domenica pomeriggio gli è bastato poco per capire che qualcosa non andava. "Li ho visti da lontano, c'erano solo loro in acqua – racconta uno dei bagnini – ma non erano della nostra spiaggia". I ragazzi si trovavano dalla mattina sul litorale laziale, ma avevano gli ombrelloni in un punto più lontano da dove è avvenuto il salvataggio. È stata la corrente a trascinare i due giovani nelle acque del lido "La Caletta", dove i due bagnini erano di guardia.
Il massaggio cardiocircolatorio salvavita
"Li abbiamo visti in difficoltà vicino gli scogli. Uno dei due galleggiava senza muoversi, praticamente come un morto a mare", racconta Dario. È su di lui che si concentrano le manovre di primo soccorso dei due bagnini, dopo aver riportato entrambi i ragazzi sulla spiaggia. "Abbiamo iniziato il massaggio cardiaco manuale e la respirazione bocca a bocca".
La situazione inizialmente è apparsa disperata, perché il più grave dei fratelli non dava segni di vita. "Aveva la schiuma alla bocca e non rispondeva. Ho sentito i primi battiti solo dopo un po' che stavamo praticando il massaggio". Il secondo ragazzo invece aveva un quadro clinico meno critico. "Portato sulla riva lui era cosciente. Gli abbiamo fatto vomitare l'acqua che aveva bevuto e poi abbiamo aspettato l'ambulanza".
"Uno dei ragazzi mi chiedeva di stringergli la mano"
La prima cosa che ha visto il più grave dei fratelli quando ha riaperto gli occhi è stato lo sguardo calmo dei bagnini che gli intimavano di respirare. "Lo abbiamo fatto parlare, ci ha detto il suo nome e continuava a chiamare i genitori – racconta Dario – mi ha chiesto di stringergli la mano e di non lasciargliela".
Sul posto anche la polizia locale e i soccorsi del 118, che hanno trasportato i fratelli in due ospedali differenti. Il ragazzo in condizioni più gravi è stato portato d'urgenza all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, il fratello invece ha raggiunto con una seconda ambulanza l'ospedale Fiorini di Terracina. Entrambi sono ricoverati per tutti gli accertamenti del caso, ma non rischiano di morire.