133 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Arrestata per errore: la modella ungherese Greta Gila riceve 22mila euro di risarcimento

Ritenuta un corriere di droga, ha passato più di due mesi in carcere: scagionata, la modella ungherese Greta Gila verrà risarcita con 22mila euro.
A cura di Beatrice Tominic
133 CONDIVISIONI
Greta Gila
Greta Gila

Ha passato due mesi e mezzo in carcere, ma era innocente: per questa ragione la modella ungherese, candidata anche a Miss Ungheria e Miss Universo,  verrà risarcita con 22mila euro. Come si legge in un articolo di oggi ne il Corriere della Sera, infatti, la Corte d'Appello ha accolto il ricorso di Greta Gila e le ha riconosciuto, più precisamente, 22.200 euro come equo indennizzo. La ragazza, ritenuta un corriere di droga, si è sempre mostrata collaborativa e senza alcuna negligenza  e, dopo il periodo passato in carcere, è stata scagionata da ogni accusa prima ancora del processo.

L'arresto

La vicenda ha inizio nel 2019, quando la modella e miss ungherese viene fermata in un albergo di Fiumicino prima di ripartire per Tokyo per un servizio fotografico nel 2019. Mentre si trova in hotel, viene raggiunta da una collaboratrice dell'agenzia con cui è stata scritturata che ha con sé 11 chili di cocaina e, proprio per questo, è già monitorata dalla Guardia di Finanza. Le forze dell'ordine  fanno irruzione nella sua camera d'albergo e trovano la modella al telefono con i suoi genitori, l'arrestano e la portano nel carcere di Civitavecchia, accusata di spaccio internazionale di droga, dove resta per più di due mesi. Dopo il periodo passato in carcere da marzo a giugno, per un totale di 74 giorni, in cui la modella si è sempre dichiarata estranea ai fatti, è stata rilasciata ma è dovuta restare in Italia per l'obbligo di firma alla polizia giudiziaria fino all'archiviazione: dopo 10 mesi il giudice ha deciso di non rinviarla neppure a processo.

La carriera rovinata: la richiesta di risarcimento

Dopo questa brutta esperienza, Greta Gila non ha più ricevuto nessuna richiesta per servizi fotografici in Giappone, né richieste di lavoro. Mentre si trovava in Italia per l'obbligo di firma, ha iniziato a lavorare in un pub e poi in un negozio di moda: "Parlo diverse lingue e di certo il mio aspetto mi ha aiutato", ha dichiarato. Per questa ragione, dopo tre anni, la modella ha avanzato una richiesta di risarcimento di 100mila euro per compensare la carriera nella moda ormai sfumata: oggi si dedica alla pittura e agli studi.

Il risarcimento ottenuto

Il danno subito dalla giovane è stato giudicato inferiore ai 100mila euro richiesi. Il sistema italiano, inoltre, non riconosce neppure questo tipo di risarcimento, ma rimanda un indennizzo giornaliero che, nel caso di Greta Gila, è stato giudicato più alto rispetto ai limiti fissati per legge, provocando ampia soddisfazione nella famiglia e nel legale della modella. "Sono molto soddisfatto del provvedimento perché è stato riconosciuto che Greta abbia agito in modo estremamente prudente e che non gli si può imputare alcunché a livello di leggerezza – ha dichiarato l'avvocato Massimiliano Scaringella, che ha assistito Greta Gila – Questo da un punto di vista morale è importante anche per la famiglia."

133 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views