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Aggressione neofascista a piazza Vittorio dopo il corteo per Gaza: indaga la polizia

La sera di sabato 4 ottobre, dopo il corteo per Gaza, circa trenta persone si sono presentati al bar allo Statuto di piazza Vittorio a Roma con caschi e bastoni intonando cori fascisti. Hanno aggredito i clienti che indossavano la kefiah o portavano la bandiera palestinese, accanendosi soprattutto su due stranieri. La polizia ha aperto le indagini sull’accaduto.
A cura di Francesco Esposito
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Sull'aggressione con caschi e bastoni al bar allo Statuto di piazza Vittorio Emanuele a seguito del corteo per Gaza di sabato 4 ottobre a Roma, sono scattate le indagini della polizia. Gli investigatori si starebbero cercando di ricostruire l'esatta dinamica e identificare i responsabili, concentrandosi sulla pista dell'azione di matrice politica. Come segnalato da Fanpage.it, i trenta individui a volto coperto e armati di mazze si sarebbero concentrati sugli avventori del locale che indossavano la kefiah o portavano bandiere palestinesi. Inoltre si sarebbero avvicinati al bar cantando la canzone fascista "Faccetta nera" e urlando lo slogan "Boia chi molla".

Aggressione al bar di piazza Vittorio a Roma: in trenta con caschi e bastoni

"Ero andata nel locale insieme al mio compagno e ai miei figli piccoli dopo il corteo per Gaza. Verso le 23 ci siamo alzati per avviarci verso la macchina e tornare a casa quando abbiamo visto un gruppo di trenta persone bardate, con i caschi in testa e bastoni in mano", questa la testimonianza di G. raccolta da Fanpage.it. "In pochissimi secondi si sono avventati sulle persone che si trovavano all'esterno del locale, colpendole ripetutamente e accanendosi soprattutto contro due ragazzi stranieri. Il mio compagno e un altro ragazzo hanno provato a intervenire per calmare gli animi, dicendo che c'erano anche dei bambini in quel posto, e di andare via. Per tutta risposta gli hanno lanciato contro delle sedie, fortunatamente non prendendoli".

A confermare l'accaduto anche un post sui social dei gestori del bar allo Statuto: "Intorno alle 23, un gruppo di persone ha attraversato la zona intonando cori fascisti. Alla risposta ferma ma civile dei nostri clienti, il gruppo ha reagito con violenza: insulti, un'aggressione fisica ai danni di un nostro dipendente, il danneggiamento della porta d'ingresso e degli arredi del locale".

Indagini della polizia: si sospetta la matrice politica

"Hanno aggredito le persone con le kefiah e quelle con la bandiera della Palestina, ma soprattutto si sono accaniti con i due ragazzi stranieri prendendoli a cascate", continua la testimonianza di G. "Ho provato a fermare una volante della polizia che passava, mi hanno detto che avrebbero segnalato la cosa alla centrale operativa e che sarebbero intervenuti i colleghi, ma lì non è mai arrivato nessuno almeno fino a che c'ero io. Quella squadraccia neofascista se n'è andata dopo cinque minuti buoni, nonostante ci fossero bambini terrorizzati e glielo avessimo pure detto".

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