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Aggressione degli ultras dello Stella Rossa ai romanisti: perché ora si rischiano nuovi incidenti

Dopo il raid in stile paramilitare di sabato fuori l’Olimpico degli ultras serbi dello Stella Rossa contro i Fedayn, il rischio è di nuovi incidenti e scontri tra gruppi ultras, anche lontano dagli stadi. Soprattutto se fosse confermato un coinvolgimento dei tifosi del Napoli.
A cura di Redazione Roma
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La partita tra Roma ed Empoli è finita, i tifosi tornano alle macchine o si fermano al bar a bere una birra o uno spritz. I giallorossi hanno vinto, l'atmosfera è tranquilla, la partita non è di una certo una di quelle considerate a rischio. Poi dal nulla a piazza Mancini spuntano fuori dalle aiuole una cinquantina di ultras serbi dello Stella Rossa di Belgrado. Hanno il volto coperto, sono armati di mazze e bastoni, aggrediscono a colpo sicuro un gruppetto di ultras della Roma, li rapinano delle borse che portano con loro dopo averne contusi diversi e feriti in modo più serio due, e scappano.

Subito dopo i gruppi del tifo organizzato della Roma si compattano e tentano di intercettare gli avversari, ancora non hanno idea neanche di chi sono, ma invano. I tifosi della Stella Rossa dopo l'aggressione si allontanano indisturbati con i loro trofei: dentro la borsa ci sono "pezze" e striscioni dei Fedayn, uno degli storici gruppi del tifo organizzato romanista che vengono mostrati il giorno dopo sui social per farsi beffe degli avversari. Un raid che lascia aperti molti interrogativi e apre nuovi scenari, con il pericolo di nuovi scontri.

L'aggressione ai Fedayn era premeditata: un "favore" agli ultras del Napoli?

Riavvolgiamo il nastro di qualche settimana. Andiamo agli scontri sull'A1 all'altezza dell'autogrill di Badia al Pino. Qui avvengono gli scontri tra tifosi della Roma e del Napoli di cui parla tutta Italia. A tenere la prima fila degli incidenti con i tifosi partenopei sarebbero stati proprio i Fedayn, nonostante l'inferiorità numerica. Lo storico gruppo nato al Quadraro, che occupa la parte in alto al centro della Curva Sud, ha da alcuni anni assunto una sorta di egemonia nella galassia dei gruppi ultras che sostengono la Roma: nonostante le sigle siano molte, i Fedayn hanno dalla loro parte i numeri e la storia. Per questo in molti ipotizzano che gli ultras serbi abbiano agito per fare un "favore" ai loro "amici" di Napoli.

Quel che è certo è che l'azione è stata organizzata nel dettaglio e che, secondo molti, il gruppo che portava le borse sarebbe stato monitorato prima, durante e dopo la partita. Anche la capacità di fuggire indisturbati degli ultras serbi mostrerebbe che si è trattato di un'azione organizzata nei minimi dettagli. L'ostilità tra Fedayn e Stella Rossa non sarebbe data solo dal gemellaggio di questi ultimi con i tifosi del Napoli, ma anche perché proprio i tifosi della Curva Sud sono gemellati con i gruppi ultras Gate 13, tifosi del Panathinaikos di Atene, e con i Bad Blue Boys, ultras della Dinamo Zagabria, entrambi nemici giurati proprio di quelli della Stella Rossa. Ecco perché le conseguenze dello scontro di piazza Mancini potrebbero anche travalicare i confini italiani.

Perché nessuno controllava gli ultras dello Stella Rossa?

Molti poi sono i dubbi sulla gestione dell'ordine pubblico. Come è possibile che uno dei gruppi del tifo organizzato più violento d'Europa sia andato a spasso per l'Italia senza essere monitorato? Il gruppo di ultras serbi prima ha assistito alla partita di basket della Stella Rossa contro l'Olimpia a Milano, poi si è recato a Bologna per commemorare Sinisa Mihajlovic e infine nella capitale per portare a termine la violenta aggressione. Perché nessuno li controllava? Perché soprattutto si sono allontanati indisturbati? Ora il rischio è che tra gemellaggi tra tifoserie e partite anche in altri paesi europei, l'aggressione generi nuovi scontri e incidenti anche lontano dai riflettori degli stadi e dagli incroci diretti tra le squadre coinvolte.

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