Aggredirono una troupe Rai: Daspo ai due ultras arrestati, per due anni lontani da Ponte Milvio

I due ultras arrestati ieri per l'aggressione compiuta nei confronti della troupe Rai della trasmissione televisiva ‘Storie Italiane' lo scorso 20 dicembre hanno ricevuto due Daspo ‘Willy', i primi nella provincia di Roma. Gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura, diretta da Angela Altamura, li hanno notificati oggi, giovedì 15 gennaio, a seguito delle perquisizioni e i domiciliari. Si tratta della a nuova norma varata dopo l'uccisione di Willy Monteiro Duarte, con la quale viene vietato per due anni di frequentare locali pubblici quali pub, bar e ristoranti della zona della movida di Ponte Milvio, dove abitualmente si ritrovano i tifosi Laziali.
Cos'è il Daspo Willy
Il Daspo ‘Willy', istituito dopo l'omicidio del ventunenne di Paliano, brutalmente ucciso in strada a Colleferro, ha come scopo quello di allontanare da bar e locali pubblici persone socialmente pericolose, che hanno preso parte a disordini all'interno o nelle vicinanze di locali, oppure che hanno commesso nei medesimi luoghi reati contro la persona o il patrimonio. Nel caso specifico, se i due ultras arrestati dovessero ripresentarsi nella zona interdetta dal Daspo entro i due anni in cui è in corso di validità, la violazione del provvedimento li porterebbe a rischiare una pena che va dai sei mesi ai due anni di carcere e a pagare una multa per una cifra dagli 8mila ai 20mila euro.
L'aggressione alla troupe Rai
Al momento in cui sono accaduti i fatti i giornalisti della troupe Rai stavano riprendendo le immagini dei giovani assembrati a Ponte Milvio, nonostante la pandemia e le misure contro la Movida, quando un gruppo di giovani, tra i quali i due arrestati, li ha aggrediti, insultandoli verbalmente e colpendoli ripetutamente mentre di davano alla fuga. Il bilancio ha visto un cameraman finito in pronto soccorso e refertato con quindici giorni di prognosi. Ad essere arrestati due ultras della Lazio molto noti nell'ambiente del tifo romano, tra cui Franco detto ‘Franchino' Costantino e Andrea Ruggero Isca, che il giudice delle indagini preliminari ha definito due personalità "aggressive e prepotenti".