Accoltella l’amico dopo una serata a Trastevere e chiama la polizia: “Venite, l’ho ucciso”. In coma 27enne

Una serata fra amici si è trasformata in un bagno di sangue a Roma nella notte fra sabato 13 e domenica 14 settembre. Durante un'uscita a Trastevere, due ragazzi hanno incominciato a litigare, a quanto pare per motivi futili. I toni si sono surriscaldati fino a che uno non ha accoltellato l'altro. L'aggressore è tornato a casa, tra la Garbatella e Tormarancia, proprio per prendere un coltello da cucina ed è poi ritornato in centro, su Corso Vittorio Emanuele II, dove ha colpito l'amico con vari fendenti.
La confessione alla polizia: "Ho ucciso un mio amico"
La prima segnalazione al 112 è arrivata proprio dall'accoltellatore intorno alle 2 di notte: "Ho ucciso un mio amico, è a Corso Vittorio Emanuele". Qui è avvenuto il primo intervento. L'aggressore però non c'era. Una nuova segnalazione è arrivata dopo venti minuti. Il ragazzo, agitato e coperto di sangue, è rientrato a casa e la madre, allarmata, ha chiamato la polizia. Davanti agli agenti il giovane ha confessato l'accaduto. L'arma sporca di sangue è stata ritrovata in uno scooter parcheggiato sotto l'abitazione. Dopo un controllo, il veicolo è risultato essere rubato.
Accoltellamento a Trastevere, la vittima in coma farmacologico
Non sono ancora del tutto chiari i motivi che hanno portato il giovane, ventinove anni, ad accoltellare l'amico. I due, non si sa ancora se insieme ad altri, si trovavano in uno dei tanti locali che di notte animano il quartiere di Trastevere. Qui hanno bevuto, prima di far degenerare la loro discussione. La vittima ha perso molto sangue, ma i soccorsi, chiamati da passanti e avventori della zona e già presenti al momento dell'arrivo della polizia, sono riusciti a salvargli la vita.
La vittima è ora ricoverata al San Camillo, dove si trova in stato di coma farmacologico. L'aggressore è in stato di fermo indiziato di delitto nel carcere di Regina Coeli e resta a disposizione degli inquirenti.