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Rodotà: “Grillo sbaglia, la rete non basta, bisogna cambiare gli ingredienti”

Il candidato del Movimento cinque stelle al Quirinale in un’intervista al Corsera analizza la sconfitta alle elezioni amministrative ricordando che il M5S deve cambiare passo e andare oltre la rete.
A cura di Antonio Palma
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Mentre nel Movimento cinque Stelle ci si interroga sulla sconfitta delle elezioni amministrative non senza qualche malumore, a fare un'analisi del voto e degli errori commessi dai grillini ci ha pensato Stefano Rodotà, uno dei personaggi politici più apprezzati nel Movimento e candidato anche al Quirinale. In un'intervista al Corriere della Sera Rodotà va subito al dunque imputando ai grillini di essersi fermati alla rete senza cambiare passo una volta entrati in Parlamento. "Non voglio dire che lo prevedevo. Ma non sono affatto sorpreso" dei risultati delle elezioni ha spiegato Rodotà, individuando due problemi alla base della sconfitta.  Il primo è politico: "hanno inciso sul voto i conflitti, le difficoltà e le polemiche di queste settimane", mentre il secondo è il passaggio dalla rete al palazzo "ho detto che la parlamentarizzazione dei 5 Stelle non sarebbe stata indolore. E così è stato".

"La rete da sola non basta. Non è mai bastata. Guardiamo l'ultima campagna elettorale: Grillo è partito dalla rete, poi ha riempito le piazze reali con lo tsunami tour. Ma ha ricevuto anche un'attenzione continua dalla televisione" ha sottolineato l'ex garante della privacy aggiungendo "Si parte dalla rete, ma poi si va oltre". Insomma basta solo con la rete e la criminalizzazione dei media , per Rodotà bisogna cambiare passo dialogando con le altre forze politiche e lasciando anche iniziative personali ai singoli parlamentari. "Non hanno capito che la rete non funziona nello stesso modo in una realtà locale o su scala nazionale" ha spiegato Rodotà aggiungendo "Il candidato sconosciuto della rete si trova in difficoltà rispetto a chi ha una forte presenza territoriale. Non è un caso che il partito che ha tenuto di più in queste elezioni sia stato il Pd, nonostante la forte perdita di voti".

"Ora Grillo e Casaleggio devono rendersi conto che siamo entrati in una fase nuova e che quello che ha determinato il successo non è un ingrediente che può essere replicato all'infinito" ha insistito Rodotà ricordando che "in queste elezioni hanno perso i due grandi comunicatori: Grillo e Berlusconi". Insomma per Rodotà non bastano più le indicazioni dei due fondatori del movimento perché "Un movimento nato dalla rete, che ha svegliato una cultura politica pigra, una volta entrato in Parlamento deve cambiare tutto. E non può dire ai parlamentari: non dovete elaborare strategie".

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