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Richiami e ritiri di prodotti alimentari

Ritiro dei prodotti dal mercato, cosa possono fare i consumatori in caso di richiamo dagli operatori

Cosa fare se un prodotto viene richiamato dal mercato perché presenta rischi per la salute dei consumatori? Fanpage.it lo ha chiesto all’Adiconsum, l’Associazione Difesa Consumatori e Ambiente, come ci si dovrebbe comportare quando un prodotto alimentare o di altro genere, come i farmaci, viene ritirato dagli scaffali di supermercati, farmacie e altri locali commerciali.
A cura di Flavia Grossi
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Cosa determina il ritiro di un prodotto dal mercato? Dove controllare e come riconoscere un prodotto già ritirato? A chi rivolgersi per un rimborso? A queste e altre domande risponde  l'ADICONSUM e il Centro Europeo Consumatori Italia, attraverso la voce di Valeria Lai, la quale ci spiega le cause, le procedure e ci da anche qualche utile consiglio su come comportarsi qualora ci trovassimo davanti un prodotto che non dovrebbe essere venduto.

Quali sono i prodotti ritirati più frequentemente dal mercato? 

"I prodotti ritirati più di frequente sono gli alimentari, i farmaci e i giocattoli. Vengono ritirati i prodotti che sono considerati pericolosi sia per la sicurezza che per la salute delle persone" spiega Valeria Lai in un'intervista telefonica a Fanpage.it e, sul come effettivamente avvenga il ritiro della merce, distingue tra due differenti procedure: "Per quanto riguarda i giocattoli, prodotti elettrici e dispositivi di protezione individuali, c'è un sistema di allerta a livello europeo detto ‘Rapex'. Il riferimento per il ritiro di questi prodotti – riconosciuti pericolosi – sono i Ministeri di ciascuno Stato membro, ognuno per la propria competenza". In questo caso il Ministero che se ne occupa è quello dello Sviluppo Economico, diverso invece se si parla di farmaci o prodotti alimentari, i quali ricadono nella competenza del Ministero della Salute e come anticipato a cambiare è anche la procedura: "Qui si attiva un altro sistema di allerta rapido – sempre a livello europeo – detto ‘RASFF', che procede al ritiro".

Dove controllare e come riconoscere un prodotto appartenente a una partita ritirata

Basta visitare la home page dei siti dei ministeri competenti, dove possiamo controllare gli avvisi di sicurezza e da lì sapere cosa è stato ritenuto non idoneo alla vendita per motivi di sicurezza. Ma non è il solo modo: "In particolare per gli alimenti e i farmaci, la Commissione Europea ha istituito sul proprio sito uno spazio apposito per consultare online le notifiche settimanali trasmesse da tutti i Paesi della Comunità Europea". Si trova anche qui, dunque, l'elenco dei prodotti ritirati.

Se ci si accorge di aver acquistato un prodotto che in teoria non poteva essere venduto?

"Se il prodotto viene ritirato dopo che è stato acquistato, il primo nostro ‘front office' è il venditore". Bisogna quindi tornare dal venditore e chiedere a questo il rimborso che come afferma ADICONSUM "Dovrebbe essere diretto, poiché il venditore poi si farà rimborsare a sua volta dal produttore". Mentre, se al contrario sono gli stessi consumatori ad accrgersi che un prodotto non rispetta gli standard minimi per poter essere venduto si possono fare le dovute segnalazioni al Ministero dello Sviluppo Economico o a quello della Salute – in base al tipologia – e inoltre esiste il Centro Europeo Consumatori Italia a cui ci si può rivolgere. A quest'ultimo si possono segnalare attraverso il sito www.ecc-netitalia.it.

Centro Europeo per i Consumatori Italia: di cosa si tratta e come usufruirne

"Si tratta del punto di contatto nazionale della rete ‘ecc-net', che ha voluto la Commissione europea in tutti gli Stati membri, per dare informazioni al consumatore che si muove nell'Unione". Infatti ad oggi, con la globalizzazione dei mercati, è molto probabile che un consumatore italiano acquisti da un'azienda con sede in un altro Stato europeo. Il Centro – gestito dalla stessa ADICONSUM – può essere, in questo caso, usato anche per dirimere eventuali controversie tra le parti.

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