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Renzi: “Starò fuori dal giro per qualche mese, non mi interessa fare una corrente nel Pd”

Renzi annuncia che sarà all’estero per qualche mese, lontano dagli impegni di Palazzo Madama. L’ultimo impegno istituzionale sarà il voto di fiducia al governo Conte. E sull’esecutivo giallo-verde non rinuncia a un affondo: “Chi mi ha combattuto per anni dall’interno del Pd, dicendo che ero poco di sinistra ora si trova Salvini al Viminale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Starò fuori dal giro per qualche mese". Lo ha detto l'ex premier ed ex segretario del Pd, Matteo Renzi, in un colloquio con il Corriere della Sera, in cui spiega quale sarà la road map per i prossimi mesi: "Sarò negli Stati Uniti per i 50 anni dalla morte di Bob Kennedy, poi in Sudafrica per l'anniversario della nascita di Mandela". Fuori dai Palazzi insomma, pur mantenendo sempre la poltrona da senatore. Parteciperà a vari eventi, prima ad Arlington, dove si trova appunto la tomba del senatore assassinato, e poi il 18 luglio volerà in Sudafrica. Sicuramente ci sarà per l'appuntamento del 19 ottobre, per la prossima Leopolda: "Sarà un evento vecchio stile, come all’inizio, con protagonista la società civile", ha precisato. E quella data, come spiega anche il Fatto Quotidiano, coinciderà anche con la pubblicazione di un nuovo libro, a cui sta lavorando. L'ultimo impegno istituzionale imprescindibile sarà il voto di fiducia al governo Conte.

Per quanto riguarda il Pd, fa sapere Renzi, "la palla è in mano a Maurizio Martina. Io sono intervenuto solo per bloccare l'operazione di accordo con il M5S. Ma non mi interessa ora fare alcuna corrente". Sul nuovo governo giallo-verde avverte: "Hanno promesso sogni da 100 miliardi: il reddito di cittadinanza ne vale 20, la Flat tax 60, quota 100 vale 16, le clausole Iva 12. Il libro dei sogni del governo Lega-M5S costa 100 miliardi. Dobbiamo essere i primi a farci sentire quando finirà la luna di miele".

L'autocritica, seppur appena accennata, c'è: "Bisogna riprendere il contatto con la realtà delle cose, con i problemi della gente fuori". E poi aggiunge: "Chi mi ha combattuto per anni dall'interno del Pd, dicendo che ero poco di sinistra ora si trova Salvini al Viminale".

Il commento di Calderoli

Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (Lega) non ci sta: "Matteo Renzi annuncia che starà via per qualche mese? Ne siamo lieti, finalmente ha deciso di andare a fare danni altrove, possiamo immaginare il comprensibile sollievo negli iscritti del Pd. Detto questo se Renzi vuol girare per il mondo liberissimo di farlo, ma ci attendiamo che, con coerenza, presenti immediate dimissioni dal Senato, perché è inaccettabile che Renzi faccia il turista con lo stipendio pagato dai contribuenti italiani. Renzi prenda esempio da Alessandro Di Battista che, con onestà e rispetto verso i cittadini, ha preferito rinunciare allo scranno in Parlamento per dedicarsi ad altro: se Renzi non vuol lavorare in Senato si dimetta e non scrocchi uno stipendio che non si guadagna stando in Aula".

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