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Renzi difende il governo: “Dovrebbero farci un monumento, altri si sono fatti le banche”

Il Premier difende il decreto salva banche: “Ci criticano ma dovrebbero farci un monumento”
A cura di Antonio Palma
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Con il decreto salva banche non c'è stato "nessun favoritismo, il nostro non è più il governo delle leggi ad personam". Lo ha ribadito oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi in diretta su Rtl 102.5 difendendo l'operato del governo sul caso delle quattro banche fallite e dei risparmi di molte famiglie andati in fumo. Il Premier in particolare ha rigettato le accuse di favoritismo nei confronti del padre del Ministro Maria Elena Boschi, ex vice presidente di uno degli istituti coinvolti, Banca Etruria, spiegando: "Il conflitto di interessi che si attribuisce al ministro Boschi è del tutto falso. Su questo tema noi non accettiamo lezioni di trasparenza da nessuno".

"L'accusa di aver usato due pesi e due misure "non sta né in cielo né in terra" ha insistito Renzi riferendosi alle affermazioni dell'ex Premier Letta che aveva parlato di comportamenti differenti in occasione di situazioni analoghe. "Lupi si è dimesso lui perché ha ritenuto di non poter continuare ed io lo apprezzo. Qui il tema è se per Boschi c'è il conflitto di interessi e per noi è un'accusa completamente falsa" ha ribadito il Premier. "C'è problema grave e significativo su quattro istituti, noi lo abbiamo risolto al 99 per cento e lo dico pensando al numero dei correntisti salvati. Ma il punto è che qualcuno è stato fregato, e chi ha truffato pagherà" ha poi assicurato il Presidente del Consiglio, ribadendo quanto aveva già affermato ieri e aggiungendo che "bisognerebbe fare un monumento a chi ha pensato al decreto".

Poi l'attacco agli altri partiti che hanno chiesto le dimissioni del ministro Boschi in Parlamento per il presunto conflitto di interessi. "La commissione d'inchiesta chiarirà le responsabilità degli ultimi dieci anni. Noi non c'eravamo mentre ci sono partiti che si sono fatte le banche, ci sono state realtà pazzesche. Noi abbiamo deciso meno poltrone, meno cda, non guardiamo in faccia nessuna" ha ribattuto Renzi. "Se c'è un conflitto di interessi, allora io dico è bene che il ministro Boschi si dimetta. Se non c'è, è evidente che la mozione sarà respinta. Ripeto: se c'è conflitto interessi lo dimostrino, la realtà dice il contrario" ha proseguito il Premier, concludendo: "Sul voto di sfiducia noi volevano votare subito, credo che andremo alla settimana prossima. C'è il tentativo di trasformare la discussione sulla mozione in uno show mediatico. Faranno cartelli, striscioni… perché il loro obiettivo è unicamente quello di attaccare il governo".

Renzi: "No alla chiusura delle frontiere in Europa"

"Sento dire chiudiamo Schengen. Per far che? Per tenere chiusi dentro i terroristi? Chi ha fatto gli attentati aveva un passaporto anche europeo", lo ha ricordato oggi Renzi ribadendo la posizione italiana sul tema durante il suo intervento in Aula alla Camera in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 dicembre 2015. "Dobbiamo agire per dare tranquillità psicologica all'opinione pubblica o ragionare per costruire un'alternativa al nichilismo di chi si uccide in un teatro o al ristorante?" si è chiesto Renzi, aggiungendo: "Non basta ricordare, occorre costruire una strategia a tutto campo europea, che non sia solo una strategia di singoli paesi. Di fronte alle sfide del villaggio globale non ci si chiude nei propri confini. Ecco perché oggi propongo al Parlamento un approccio, quello italiano, che vogliamo mettere a disposizione dei colleghi europei per avere non solo una reazione per ciò che è accaduto ma anche una visione".

"Al Consiglio europeo chiederemo all'Europa di fare un salto di qualità perché l'alternativa al nichilismo che porta generazioni di giovani a farsi saltare in aria dentro un teatro, un ristorante o fuori da uno stadio viene dalla risposta al senso di vita che ognuno di noi si darà e la politica può agevolare questo valorizzando il senso del bene e la cultura dei nostri valori" ha sottolineato il Presidente del Consiglio. "Trovo strabiliante che in Europa qualcuno abbia pensato di aprire una procedura di infrazione perché non tutte le persone che abbiamo salvato in mare sono state identificate con impronte digitali. Abbiamo aperto il primo hot-spot, domani si aprirà il secondo, siamo pronti con Taranto e Pozzallo, siamo pronti ad intervenire tenendo fede agli impegni presi. Chiederemo agli europei se sono loro in grado di tenere fede ai loro impegni, al momento sta andando avanti solo la parte italiana. Prima di aprire una procedura di infrazione bisognerebbe collegare la realtà con le proprie idee e talvolta non sempre avviene" ha concluso Renzi.

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