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Prof francese indagato per aver strattonato alunno si uccide, rivolta dei docenti: “Noi vessati”

L’insegnate era stato accusato dalla madre di un bimbo di sei anni di averlo strattonato e ferito a scuola. Testimoni parlano di un piccolo che infastidiva gli altri e rispondeva male al docente che ha cercato di farlo rientrare in classe prendendolo per un braccio. Il 57enne è stato subito indagato e si è tolto la vita. “I docenti non possono essere messi alla gogna per ogni minimo malumore o capriccio dei genitori” denunciano colleghi dell’uomo.
A cura di Antonio Palma
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"Come accade sempre, ci hanno chiesto di tenere un profilo basso di non parlarne troppo, ma ora basta, noi siamo continuamente vessati da alunni e genitori", così i colleghi del professore Jean Willot hanno deciso di denunciare il clima che ogni giorno son costretti a sopportare i docenti francesi a scuola e che ha portato nei giorni scorsi l'uomo di 57 anni al suicidio. L'insegnante era stato accusato e indagato per percosse su minore di 6 anni dopo aver strattonato il piccolo alunno che in precedenza gli aveva risposto male infastidendo lui e gli altri bambini. I fatti risalgono al 12 marzo scorso quando durante la ricreazione il  piccolo alunno si è seduto sui gradini impedendo ai compagni di passare. Ai rimproveri verbali del maestro il piccolo avrebbe risposto male tanto che il docente lo ha afferrato per un tracico per spostarlo di forza. Durante la presa però il piccolo è scivolato strusciando con la schiena sulle scale e si è graffiato.

Il giorno dopo la madre del piccolo è andata dalla polizia e ha denunciato il docente per violenze. Così giovedì 14 marzo il docente è stato convocato dalla direzione della scuola e informato della denuncia a suo carico con relativo obbligo di presentarsi per il giorno successivo al rettorato dove gli avrebbero comunicato le misure nei suoi confronti in attesa delle indagini. Un incontro a cui però il 57enne non è mai arrivato perché la sera stessa ha deciso di suicidarsi lasciando un messaggio di accusa verso l'istituzione scolastica. Nella lettera di addio l'uomo ha spiegato di non aver fatto niente di male e di non poter sopportare accuse assurde.

Un gesto che ha sollevato la protesta dei suoi colleghi che denunciano un clima insopportabile contro i docenti. "I genitori ormai si lamentano di qualsiasi cosa lanciando accuse pesantissime per cose banali come un rimprovero" denunciano ora i colleghi dell'uomo, spiegando che quando ciò accade, l'insegnante viene immediatamente messo da parte senza il sostegno dei suoi superiori.  "La scuola quasi mai  ci sta vicino in questi momenti delicati e, al contrario, ci chiede di farci da parte senza valutare nel concreto le accuse e la reputazione di un docente" hanno aggiunto. Anche il 57enne viene descritto come un docente esperto che amava il suo lavoro, che non aveva mai alzato un dito contro nessuno e per questo apprezzato da tutti. "I docenti non possono essere messi alla gogna per ogni minimo malumore o capriccio dei genitori. Hanno dei doveri ma hanno anche diritti, compreso il diritto di essere protetti. Chiediamo che chi denuncia senza motivo venga poi trascinato in tribunale dalla scuola" hanno concluso.

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