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Processo Yara, teste: “Sentii urlo di una giovane persona provenire da un furgone”

Durante l’udienza di oggi la presidente della Corte d’Assise ha sospeso l’esame del custode della palestra in cui sparì Yara perché è venuta meno “qualsiasi genuinità delle prove”.
A cura di Susanna Picone
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Omicidio Yara Gambirasio, a processo Massimo Bossetti
Omicidio Yara Gambirasio, a processo Massimo Bossetti

Nuova udienza oggi a Bergamo del processo per l’omicidio di Yara Gambirasio. In mattinata ha testimoniato in aula Cinzia Fumagalli, una donna di Ambivere, comune della bergamasca non distante da Brembate di Sopra, la quale ha detto che sentì un “grido di una persona giovane che fu subito tappato, come mozzato a metà” proveniente da “un furgone chiuso, di colore chiaro un po’ sporco, che passava a velocità sostenuta”. La testimone, chiamata davanti ai giudici dai legali della difesa di Massimo Giuseppe Bossetti, ha detto di non essere in grado di dire se l'urlo apparteneva a un maschio o a una femmina. Ha poi detto di averne parlato solo con il marito e gli inquirenti. “Mi sono ricordata del fatto quando ho saputo, il primo dicembre 2010, che erano iniziate le ricerche di Yara nel comune di Ambivere e l'indomani mi sono recata dai carabinieri per raccontarlo”, ha spiegato ancora la signora Fumagalli. Tra gli altri ha testimoniato davanti alla Corte anche il bibliotecario di Brembate di Sopra dove Yara Gambirasio si recava per prendere in prestito i libri. “Veniva più o meno una volta al mese – ha detto il bibliotecario – e prendeva in prestito prevalentemente libri assegnati dall'insegnante”. L’uomo ha risposto a una domanda della difesa ricordando che, tra gli altri, Yara aveva preso in prestito un libro sul tema del bullismo e un altro volume dal titolo “Brutta”.

Sospesa la testimonianza del custode della palestra di Yara

Anche quella di oggi è stata, come già accaduto più volte in passato, una udienza ad alta tensione. In particolare, la presidente della Corte d’Assise di Bergamo Antonella Bertoja ha deciso di sospendere l’esame di Walter Brembilla, il custode della palestra che frequentava Yara, dopo alcune parole dei difensori di Bossetti perché “era venuta meno qualsiasi genuinità delle prove”. È successo quando gli avvocati del muratore di Mapello hanno posto alcune domande e il presidente ha fatto notare loro che si trattava di un testimone e non un imputato. “Per ora”, ha commentato uno degli avvocati. A quel punto la presidente ha sospeso la sua deposizione. Incalzato dalle domande degli avvocati della difesa che gli facevano notare le contraddizioni riguardo ai suoi movimenti del giorno della scomparsa di Yara da Brembate Sopra, Walter Brembilla aveva risposto: “Ho avuto paura che, se non rispondevo in modo giusto, avrei potuto essere sospettato in quanto custode”. Il motivo di contendere è la presenza o meno del custode all'interno della sua abitazione, adiacente la palestra: nelle quattro testimonianze rese a verbale in date diverse, infatti, ci sono discrepanze.

Le ultime notizie sul processo di Yara Gambirasio

Nella precedente udienza del processo in corso a Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio l’imputato Massimo Bossetti ha risposto a una domanda sul furgone che si vede nei video delle telecamere nei pressi della palestra di Brembate Sopra e ha spiegato perché, a suo dire, quello non è il veicolo di sua proprietà. Prima ancora Bossetti ha ribadito in aula la sua innocenza e ha contestato, tra le altre cose, anche il dna trovato sugli indumenti della vittima. In sua difesa hanno già testimoniato in aula la moglie Marita Comi e anche la cognata Nadia Arrigoni che, rispondendo alle domande dei legali, ha parlato del muratore come di un uomo “dolce e affettuoso”.

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