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Preti pedofili: una lettera del Vaticano consigliava di non rivolgersi alla polizia

Un documento risalente al 1997, rivolto ai vescovi dell’Irlanda, contiene una serie di consigli ed opinioni sul trattamento dei casi di pedofilia nella Chiesa, tra cui quello di non rivolgersi alle forze dell’ordine per mantenere la questione interna al clero.
A cura di Alessio Viscardi
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Un invito a non denunciare i casi di pedofilia all'interno del clero irlandese, sarebbe questo il contenuto di un documento risalente al 1997 delle autorità del Vaticano e rivolto ai vescovi dell'Irlanda. Un esplicito invito a non rivolgersi alle forze dell'ordine, a cui preferire indagini interne e prevedere punizioni per i casi di preti pedofili. La lettera porta la firma dell'arcivescovo Luciano Storero e viene resa pubblica dalla rete televisiva RTE assieme al portale italiano IlPost. Storero era l'incaricato per la Chiesa irlandese designato dall'allora Papa Giovanni Paolo II. Secondo le famiglie delle vittime di violenza sessuale perpetrata da preti pedofili, questo documento rappresenta la prova che il Vaticano ha tentato di nascondere la piaga degli abusi su minori. Il responsabile della sala stampa vaticana, Federico Lombardi, afferma invece che si tratterebbe soltanto di un monito a rispettare anche il diritto canonico e punire anche secondo la legge della Chiesa i trasgressori.

La notizia arriva dopo le polemiche per lo sfratto di alcuni contadini del Parco Tenuta di Acquafredda di Roma, intimato dalle autorità del Vaticano, e dopo lo scontro sulla fecondazione assistita con il premio Nobel, Edwards. Una nuova prova all'interno del processo intentato dalle vittime contro la Chiesa dell'Irlanda, che potrebbe concludersi con la dimostrazione che il Vaticano volesse insabbiare i casi di preti pedofili. Una delle associazioni più numerose, i Survivors Network of those Abused by the Priests, sostiene che il documento del 1997 ha influenzato i vescovi locali, spingendoli a non rivolgersi alle autorità di polizia per punire i colpevoli.

Le autorità vaticane reagiscono con fermezza ed affermano che il contenuto della lettera dell'arcivescovo Storero è stato frainteso dall'opinione pubblica. Secondo gli esperti, in nessun caso il documento potrebbe provare una responsabilità diretta del Vaticano nell'insabbiamento della questione preti pedofili in Irlanda. Si tratterebbe soltanto di opinioni e consigli, non direttive. L'osservanza di quanto scritto nella lettera, quindi, non era obbligatoria.

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